TURBIGO – Che Carlo Bonomi sia l’unico turbighese che abbia attraversato, con la sua arte, il XX secolo – così come lo farà per il XXI secolo – lo ha intuito Vittorio Sgarbi che, negli ultimi tempi gli dedica una particolare attenzione.
Noi continuiamo a registrare il suo lavoro di ricerca: una sorta di continuum dell’incontro avvenuto a Turbigo il 19 settembre 2017, quando venne a visitare il nostro camposanto: il museo a cielo aperto di Carlo Bonomi. Incontro al quale seguì una serie di articoli tra cui quello di cui scriviamo. Al tempo – ci disse Sgarbi mentre gli consegnavamo il primo libro con copertina marrone su Carlo Bonomi – conosceva già il nostro artista essendo in possesso di una copia de La Madre,oggi nella Fondazione Cavallini-Sgarbi di Ro Ferrarese.
Dicevamo della novità del giorno. Si tratta di un articolo pubblicato su ‘IO’ donna (n.49 del 4 dicembre 2018) nel quale, in un articolo a sua firma, ‘La riscoperta del Novecento’, il noto critico racconta il ‘pathos dolente di Carlo Bonomi” e scrive:
“Traduce l’artificio in una dimensione più umana, affettiva, fino a risalire all’essenza dei sentimenti più puri, Carlo Bonomi, autore di unaMadreche esprime un pathos umanissimo, povero e dolente, con una perfezione in cui ideale e reale convivono. Siamo ai vertici dell’arte italiana”.