CASTANO PRIMO – Sono sempre stato un mangialibri e il problema odierno – giunto a una certa età – è quello di rintracciarli, scoprirli quando ne ho bisogno. A volte mi capita di trovarne alcuni che, nel mio archivio mentale ricordavo di possedere, ma non sapevo più dove fossero. E’ il caso in questione del saggio di Marina Albertocchi dal titolo ‘Terracotte figurate della collezione Torno’ del quale pubblichiamo la copertina.
Recentemente è stata organizzata una mostra a palazzo Rusconi che ha ‘scoperto’ quella che fu l’ingegneria d’eccellenza che ha animato la ‘Giuseppe Torno’ nella costruzione di dighe nel mondo, autostrade e via dicendo. Grande ingegneria di un gruppo industriale specializzato nella costruzione di grandi opere, assimilabile oggi solamente alla Salini Impregilo alla quale hanno assegnato la costruzione del ponte Morandi di Genova.
Dicevamo del libro rinvenuto per caso che raccoglie 65 schede tecniche delle terracotte figurate, probabilmente rinvenute durante le numerose attività edili della ‘Giuseppe Torno’ in giro per il mondo e che sono state per molti anni in deposito giudiziale e, attualmente, non abbiamo idea dove siano. Noi ci limitiamo a pubblicare l’Antefissa circolare con Gorgoneion (V sec. a.C.), probabilmente proveniente dalla zona di Taranto, e rimandiamo al Museo Archeologico di Milano chi volesse saperne di più.