CASTANO – Abbiamo sfogliato con interesse il volume edito dall’Amministrazione Comunale di Castano Primo centrato su ‘Il Palazzo di Città – storie, immagini e personaggi di Villa Rusconi e del borgo di Castano Primo’. Particolarmente interessante la biografia, con ritratto di famiglia, elaborata da Pinuccio Castoldi, su quello che fu il ‘Re della seta’, protagonista della storia del primo Novecento nel Castanese (aveva fatto sentire la sua influenza sia a Malvaglio sia a Nosate), che restaurò l’antico palazzo Corio – attuale sede municipale – lasciando in memoria il suo nome.
E’ millenaria la presenza dei Rusconi nel Comasco, al punto che uno dei cognomi ancora oggi più diffuso è proprio quello dei Rusconi, che già nel XIII secolo, alleati e imparentati con i Visconti di Milano (vedere stemma), ottennero dall’imperatore l’investitura del vicariato di Como. Il nostro Giuseppe Rusconi arrivava da lì. Nasce nel 1873 da una famiglia che vantava discendenza diretta dai Signori di Como e perciò doveva tener alto il vessillo. Ne aveva titolo.
Ancora oggi nei paesi del Lago si commercia con la seta… a livello internazionale. Basti pensare che è arrivato da lì il raso tessuto per l’abito nuziale della principessa Maria Pia di Savoia e anche la seta fornita al sarto londinese per l’abito di lady Diana in occasione delle nozze con il principe Carlo d’Inghilterra.
Forte nel know-how lariano, il nostro Giuseppe Rusconi, castanese per sempre, acquistò una dozzina di filande (ne gestiva alcune anche nel Comasco, ad Appiano) e si mise a lavorare. La crisi del ’27 lo portò a cambiare prodotto (fondò un calzificio) che proseguì anche dopo la sua morte avvenuta nel 1943, quando ancora era il podestà del paese, in tutti i sensi.
Nella parte centrale dello stemma è evidenziato il legame storico tra i Rusconi e i Visconti