I petardi inesplosi si sa, non vanno raccolti, perchè si rischia di farsi male, molto male.
Ma quando i petardi vengono usati con cognizione scoppiano al momento e nel luogo scelto.
Chissà se il vicesindaco Simone Gelli ha esperienza di mortaretti e se pensava a uno strascico di capodanno quando ha pubblicato sulla sua pagina personale di facebook una dichiarazione riguardo al Decreto Sicurezza Salvini?
Nei giorni scorsi a innescare la polemica con il Viminale è stata la decisione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di sospendere l’applicazione del decreto Sicurezza nella parte che riguarda i migranti. Una presa di posizione, condivisa poi da altri primi cittadini come il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il sindaco di Firenze Dario Nardella, che aveva scatenato subito la dura reazione del Ministro Salvini che aveva detto: “Chi non rispetterà il decreto sicurezza dovrà dimettersi”.
A Magenta Simone Gelli dichiara di voler fare rispettare, in prima persona, il decreto Salvini, che ” dovrebbe porre fine definitivamente al business dell’immigrazione” e poi punta il dito sui sindaci defezionisti che, colpevoli di non volersi uniformare al decreto “ne risponderanno ai loro elettori e cittadini”.
L’entusiasmo del nostro vicesindaco quando pensa a Salvini raggiunge l’apice poi, con questa frase degna di un botto di quelli napoletani: ” A Magenta intendo far rispettare il Decreto in ogni suo comma ed articolo”.
L’opposizione locale, sempre attenta ai social e ai giochi virtuali, ha subito redarguito il Nostro, facendogli notare che il suo ruolo nel gioco istituzionale “Amazining Engine at Magenta” è di supplente della Sindaca e non di primo cittadino.
Noi di CAM, che non frequantiamo molto il cyberspazio e i role playing games, ci siamo offerti per un’ intervista, dando la possibilità di una replica reale a tutti i giocatori: Vicesindaco, Sindaca e PD.