Il gigantesco incendio divampato nella serata di giovedì 3 gennaio sul Monte Martica, tra Varese e Brinzio, ha impegnato una task force di più di 150 uomini, tra Vigili del fuoco, protezione civile e volontari per contenere le fiamme e domarle, coadiuvati da 4 Canadair e 3 elicotteri. Il forte vento dei giorni scorsi ha reso più difficoltose le operazioni di spegnimento del rogo, che pare essere stato appiccato in un punto sul Monte Martica ( VA) proprio dietro a un ristorante della zona. Il fuoco partito da questo unico punto d’origine poi si è diviso, a causa del vento, in due semicerchi. Alle operazioni hanno partecipato anche le squadre dei Volontari del Parco del Ticino, distaccamento di Magenta. Sul posto anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per spegnere il rogo. Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha chiamato il sottosegretario alla vicepresidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti che lo ha rassicurato: «Saranno messi a disposizione tutti gli uomini e i mezzi necessari a far rientrare l’emergenza». Sul fronte cause nessuno si sbilancia. È certo che dietro al rogo ci sia mano umana, ma non sono chiare le intenzioni. Al momento in cui scriviamo le operazioni di contenimento e spegnimento dell’incendio sono quasi concluse e non c’è più pericolo per gli abitanti e gli animali della zona, ma il bilancio è sconfortante dal punto di vista ecologico: oltre 100 ettari di bosco andati in fumo.
Magenta: i Volontari del Parco del Ticino aiutano a spegnere i roghi sul Monte Martica. (foto)
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