Stasera il cielo sopra Magenta era bianco, ma non per un’attesa nevicata, che questo strano inverno pare volerci negare, bensì per il fumo. Quel fumo bianco e profumato di legna che quando camminiamo all’aperto ci fa pensare ai camini accesi nelle cascine e in quelle case case che, fortunate, ancora lo posseggono: il fumo dei falò che stasera si sono accesi a Magenta e nelle frazioni, per onorare la tradizione di S.Antonio.
Alzi la mano chi non si fa catturare dalla magia del falò, del fuoco buono, quello che scalda le membra e il cuore, quello che raduna intorno a sè grandi e piccini, famiglie e amici; chi riesce a non farsi rapire lo sguardo mentre osserva le innumerevoli figure che disegnano le fiamme in controluce, e le miriadi di scintille che si rincorrono verso il cielo; chi non ha mai espresso un desiderio mentre si lascia ipnotizzare dalla legna rovente che si stacca dalla catasta e cade a terra…
Il falò è un rito antico che si rinnova ancora perchè piace a tutti: è bello ritrovarsi intorno al fuoco,scrutare in controluce le persone e riconoscere vecchi amici e conoscenti, salutare quelle e quelli che vegliano sempre sulla comunità o gli amministratori della città: avvicina gli animi e strappa un sorriso per tutte e tutti.
Stasera al falò di via Crivelli c’erano la sindaca Chiara Calati con la sua infaticabile mamma, il vicesindaco Simone Gelli con la consigliera Pia Rosa Maso e, a vegliare sulla sicurezza di tutti, gli agenti della Polizia Locale insieme ai ragazzi della Croce Bianca magentina e della Protezione Civile sez. di Magenta.
I Ragazzi di Magenta, capitanati dall’assessore Luca Aloi, hanno allestito un gazebo dove hanno distribuito vin brulè , bevande calde e dolci a tutti i presenti, mentre la Banda 4 Giugno ha intrattenuto i presenti con i suoi brani musicali, inframmezzandosi alle storie di antiche tradizioni raccontate da un Marcello Mazzoleni sempre capace di catturare il pubblico con i suoi racconti e che stasera ha catturato anche la Sindaca al microfono, facendole recitare un’antica poesia in dialetto.