Sabato mattina 19 gennaio, Istituto Torno di Castano Primo, Aula Magna. Per due ore la forza straordinaria di due racconti di vita incatena, emoziona, commuove un vasto pubblico di studenti, genitori e docenti. A raccontare la propria vita sono un papà, Gianpietro Ghidini, e una mamma, Carolina Bocca. Due storie diverse unite da un filo comune: il rapporto genitori/figli, l’adolescenza e le sue scelte, a volte tragiche, a volte autodistruttive; e il desiderio di trasformare la sofferenza personale in messaggio di speranza.
Nel 2013 Gianpietro ha vissuto il dolore indicibile di perdere il figlio Emanuele, di 16 anni. Ema nella notte del 24 novembre, dopo aver assunto delle sostanze che amici più grandi gli avevano fatto provare, si gettò in un fiume non lontano da casa, perdendo la vita. Diversa la storia di Sebastiano, figlio di Carolina, caduto nella dipendenza dalle droghe prestissimo e salvato dalla determinazione della famiglia. Ed ecco la mamma Carolina a ripercorrere la storia di una battaglia, per fortuna, vinta. Faticosa, ma vinta.
Gianpietro e Carolina, tramite la Fondazione ‘Ema Pesciolino Rosso’, vanno in giro per scuole e oratori a raccontare con franchezza e coraggio la loro storia. Perché in un modo o nell’altro possa servire a tutti. Della Fondazione Gianpietro, un tempo manager di successo, è il fondatore e l’anima. In essa profonde tutto il suo impegno nei confronti dei ragazzi e delle famiglie.
‘Siamo un blocco di marmo – ama ripetere – dentro cui è imprigionata la nostra essenza, quello che siamo davvero. Il compito di ciascuno e scavare dentro di sé per permettere a ciò che è di mostrarsi e di crescere.’ Ecco la chiave per riuscire a vivere una vita in armonia con sé stessi e con gli altri. Per essere padre, figlio, uomo.
A giudicare dagli abbracci con cui i ragazzi e i genitori del Torno hanno circondato Gianpietro e Carolina, il messaggio è arrivato.
Lia Sabbadini
Per informazioni www.pesciolinorosso.org