Dal sito del FAI: La Serra esotica di Villa Annoni è stata e costruita dalla famiglia Annoni nel XVIII secolo. È serra bioclimatica ed era utilizzata per la coltivazione ed il mantenimento invernale, delle piante esotiche in quella che era la “cultura” dell’esotico in quegli anni. Molte le specie presenti nell’immenso parco tra le quali un cedro (libano/atlantica) censito come pianta monumentale. Complesso gentilizio, in stile neoclassico settecentesco, con residenza padronale e parco di 23 ettari, secondo in Lombardia solo a quello della Villa Reale a Monza tra quelli cintati. All’interno del parco si trova la serra esotica, costruita dalla famiglia Annoni nel XVIII secolo, esempio della cultura di fine Settecento dei giardini esotici, riproduzione di luoghi e culture straniere. E’ uno dei pochissimi esempi di serre bioclimatiche in muratura presenti in Lombardia, utilizzata per la coltivazione e il mantenimento invernale di molte delle oltre 160 specie arboree presenti nell’immenso parco della villa. L’anno di costruzione è compreso tra il 1849 ed il 1872. La proprietà è oggi del Comune.
descrizione del comitato a salvaguardia della serra
Il comitato è nato negli anni sotto la spinta di alcune persone, prima tra tutte la dott. Donatella Tronelli. Ex direttrice della Permanente di Milano che ha da subito avuto a cuore il complesso di Villa Annoni. Nel tempo la Serra è stata svuotata dai materiali messi a magazzino, che la riempivano. Ripulita sia nella parte interna che all’esterno, dove le piante avevano ormai invaso tutti gli spazi, comprese le serre ( no d’inverno )esterne. Ne sono state studiate le funzionalità e ricercati documenti storici, rilevate tutte le misure interne ed esterne, delle quali non c’erano disegni. In via di ultimazione, ora, la messa in tavola di tutti i rilievi fatti dai volontari. Si è iniziato a fare raccolta fondi tramite iniziative pubbliche ed a sensibilizzare l’opinione pubblica sul recupero del bene. Tra queste si è pensato che un buon impulso potesse venire dal FAI con i “Luoghi del Cuore” FAI, che ha già partecipato con grande successo due anni fa, con le giornate di primavera, all’apertura al pubblico del complesso di Villa Annoni ove ha sede la Serra. L’obbiettivo è quello di riuscire a sistemare le 15 stupende vetrate esposte a sud, con la rimozione dei vecchi vetri; spazzolatura, pulizia, verniciatura, dei serramenti in ferro, ed il ripristino dei vetri. In questo modo si avrebbe la possibilità di utilizzarla, anche se in forma limitata, per esposizioni e iniziative pubbliche che diano la possibilità di diffonderne il valore e le potenzialità di futuro utilizzo. Tutti i lavori devono essere validati da sovrintendenza ai beni storici, essendo la Villa sotto vincolo. Per questo motivo il progetto dovrà essere presentato dal Comune, che ne è il proprietario, tramite architetto abilitato. Architetto che dovrà poi seguirne anche i lavori. Negli ultimi anni parecchi tecnici si sono avvicendati negli uffici pubblici e difficile è stata l’interfaccia al fine di poter avere regole definite sulle quali lavorare. Il luogo rappresenta quella che fu la “cultura” di fine 700 dei giardini esotici, ed è una delle pochissime serre bioclimatiche in muratura presenti in Lombardia. Non è dato per ora sapere chi fu l’architetto che la progettò. L’anno di costruzione non è chiaro, ma certamente è compreso tra il 1849 ed il 1872. Viste anche le capacità della fam Annoni di scegliere solo eccellenze per svolgere i propri progetti, che si trattasse evidentemente persona di alto livello Per quanto detto, la Serra deve essere valorizzata e reintrodotta al contesto storico che l’ha vista protagonista negli anni della sua nascita, tanto più che ancor oggi può vantare di essere un gioiello del bellissimo parco di Villa Annoni, secondo per estensione (23ha) in Lombardia, dopo quello di Villa Reale di Monza
i bisogni del luogo
Il luogo necessita di una progettualità (business plan) per un utilizzo che possa dargli la possibilità di auto mantenersi. Della definizione del progetto, già da tempo avviato, al fine di potere essere presentato per l’approvazione alla sovrintendenza. Ulteriore raccolta fondi e ricerca di finanziamenti a supporto dei lavori. Un piano più amplio di ripristino del bene con progetto completo delle opere possibili nel lungo periodo. ora il bene si trova in stato di scarsa agibilità visti i parecchi vetri mancanti e il pessimo stato dei serramenti. Anche le tegole del tetto tendono a scivolare, ed alcune risultano esposte. Il museo Storico ha una convenzione triennale con il comune al fine di farsi promotore della diffusione dell’importanza del bene e delle piccole opere di manutenzione. Il luogo non è aperto al pubblico, se non in occasioni particolari, volte a farlo conoscere.
le collaborazioni
Museo Storico Civico Cuggionese Lions Club Naviglio Grande satellite del Parabiago Maggiolini