Era iniziato tutto con un commento scherzoso e ironico, per, poi, tramutarsi in un gesto alquanto inaspettato e davvero bizzarro: è successo a Renato Nepa, 36enne di San Benedetto del Tronto, che, come molti italiani appassionati di sport, si cimenta nell’illustre e longevo gioco del Fantacalcio. La sessione di mercato invernale ha, di fatto, stravolto il leitmotiv della forma di intrattenimento calcistica basata sulle reali prestazioni dei giocatori, come testimonia proprio il trasferimento di Kevin-Prince Boateng, 31enne centrocampista tuttofare, dal Sassuolo al Barcellona, accolto da molti fantallenatori come un fulmine a ciel sereno. Nepa aveva, infatti, scambiato Pjanic e Callejon per accaparrarsi Gianluca Caprari (attualmente infortunato, ndr) e proprio il giocatore ghanese, fino a quel momento alla corte di Mister De Zerbi e del quale si invaghì per l’andamento della stagione e per il suo passato al Milan (il giovane marchigiano ha dichiarato recentemente di essere un fan della società di via Aldo Rossi e innamorato della moon walk fatta proprio da Boateng durante la festa del diciottesimo scudetto rossonero). Successivamente, avvenuta l’acquisizione del “Boa” da parte della società blaugrana con la formula del prestito oneroso di 2 milioni con diritto di riscatto fissato a 8, ha rilasciato un commento sotto un post della pagina Instagram del neo-giocatore del Barcellona, chiedendo un rimborso e proponendo la transazione tramite IBAN, il tutto ignaro di cosa stesse per accadere da lì a poco tempo.
Le parole del ragazzo, infatti, non sono passate sotto l’indifferenza di Boateng, il quale ha prontamente risposto, invitando a mandargli privatamente il codice IBAN, appunto: il versamento, a quanto pare, è avvenuto nella giornata di lunedì e ammonta ad una cifra di alcune centinaia di euro. Il 36enne ha deciso, tuttavia, di devolvere i soldi ricevuti in beneficienza, aggiungendo che sarebbe seriamente intenzionato a prendere un volo con destinazione Catalunya per andare a stringere la mano al suo “idolo” e omaggiarlo consegnandogli la maglia della squadra locale della sua città, la Sambenedettese. Uno spot, dunque, che può far solo bene al calcio e tutto ciò connesso al mondo del Pallone, in cui non prendono più la scena solo gli interpreti dei campi verdi, ma anche semplici appassionati che regalano sorrisi a coloro che condividono la medesima passione.