Perdersi in un fiume di persone per ritrovare quell’umanità tanto presente accanto a noi, quanto denigrata dalla politica del consenso semplice e dalle semplificazioni facili.
Prima non “veniamo” ne tu ne io, prima ci sono le persone, la possibilità di una serena coesione sociale unita alla consapevolezza che il futuro è costruito
dalle scelte che faremo qui ed ora e infine dal riconoscersi come volti, non dal vivere di confusionari di numeri.
La manifestazione People ha scelto di guardare al domani, di unire non solo coloro che hanno fisicamente marciato da porta Venezia a Piazza Duomo, fino a riempirla in un tiepido pomeriggio di fine inverno ma tutti coloro che si riconoscono in valori quali pace, fratellanza e giustizia.
Erano presenti tantissime Associazioni laiche e confessionali dalle ACLI alle ARCI, passando per i Sentinelli ed ANPI, per non contare poi, i tanti singoli cittadini di ogni età che con slogan e cartelli hanno promosso quei valori.
A subire l’offensiva della piazza, l’agire politico del governo che tanto opera per dividere e per mettere le persone una contro l’altra, sopratutto le fasce più deboli, dimenticandosi, altresì, politiche volte a promuovere il lavoro e la giustizia sociale per un’Italia migliore; esecutivo, infine, molto abile a creare nemici e fantasmi attraverso i quali orientare il consenso.
Fabi, il noto cantante italiano in una canzone tutta da ascoltare, “Il padrone della festa”, disse: “ciò che ti riguarda mi riguarda” ed è la frase che cambierebbe davvero la prospettiva di questi tempi.
In armonia con queste parole il Sindaco di Milano, Beppe Sala, capace di interpretare nel suo saluto di chiusura il sentimento dei tanti presenti e lanciando a tutto il paese la sfida sui valori rappresentati dal fiume di “People” che hanno sfilato per le vie di Milano