TURBIGO – Ogni secondo cambia tutto nel mondo. L’avevano già capito i Greci che lo scrissero. Diversamente, se c’è qualcosa rimasto intatto nell’ultimo millennio è il toponimo ‘Turbigo’, del quale, però, non è nota l’origine celtica, romana, longobarda, medievale…Mentre per Induno è chiara l’impronta celtica e per Padregnano quella romana, Castano ha raccolto nel nome la sua origine (bosco di castagni), così come Nosate (noceto). Per Turbigo il discorso è più difficile, noi riteniamo però che sia legato al passaggio sul fiume. Vediamo che cosa hanno scritto gli studiosi:
Torbeth (Turbigo in latino) è citato da Galvano Fiamma nel 1339 nel suo Opusculum de rebus gestis Azonis Vicecomitis; Turbigez in francese, Trabiga in tedesco nel documento di Rainaldo di Dassel del XIII secolo.
In un libro secentesco si legge: “ A quattro stadi da quel luogo che, a causa dell’irrompere violento delle acque del Ticino, nella lingua dialettale è detto Asperòn, sulla riva del Naviglio dalla quale non dista più di due miglia la nota cittadina di Castano, si trova un borgo, il cui nome Turbigium, se non più esattamente Turbiscus, è così chiamato poiché da una sua zolla sorgono molti virgulti…” Per questa ragione qualcuno ha poi scritto che il toponimo proviene dalla ‘torba’, altri da turris-bis, altri ancora hanno diviso la parola in due parti: Tur+bigo. Nella prima si individua un esplicito riferimento alla Torre. Nella seconda è stata trovata attinenza con la parola ligure ‘Bigo’, riferita ad un sistema di carico navale. Una attrezzatura ancora oggi utlizzata in marina per spostare merci da differenti livelli, in qualche modo legata al passaggio sul fiume o canali posti a differenti altezze.
FOTO Il toponimo ‘turbigo’ (al centro nella foto) fa la sua apparizione, per la prima volta, in questa pergamena del 21 maggio 1150 conservata nell’Archivio di Stato di Milano