Filmforum: giovedì 7 marzo la “Guerra Fredda“ di Pawel Pawlikowski: premio per la miglior regia al 71° Festival di Cannes (2018)
Eccoci giunti alla nona tappa del IICiclo 2018/2019 del nostro Filmforum. Il nostro viaggio nel cinema di autore e di attualità ci porta in Polonia. La Polonia degli anni Cinquanta tra distruzione e voglia di rivalsa ed una situazione politica non facile, nel pieno della guerra fredda tra i due blocchi mondiali post bellici Usa-Urss.
Il film narra però di una storia d’amore. La storia di un incontro lungo e complicato, di attrazione ed allontanamento tra i due protagonisti: Zula e Wiktor; tra Polonia e Parigi, tra la musica tradizionale polacca ed il jazz dei club parigini. La storia reale – sublimata artisticamente – dei genitori di Pawel Pawlokowski . “Ho vissuto a lungo e ho visto tante cose, ma la storia dei miei genitori mette in ombra tutte le altre. Sono stati i personaggi più interessanti che abbia mai incontrato”, dichiara senza affettazione il regista. Pawlikowski ha meditato per quasi un decennio sul modo in cui raccontare la storia dei suoi genitori. Come rendere sullo schermo tutte le decisioni e i ripensamenti? Come trattare un periodo di tempo così lungo? “La loro vita non ha avuto niente di palesemente romanzesco” racconta, e “nonostante io sia rimasto sempre molto vicino ai miei genitori – sono figlio unico – più pensavo a loro dopo la loro scomparsa, meno mi sembrava di capirli”. Nonostante le difficoltà, Pawel ha continuato a provare a dar forma al mistero del loro rapporto. Nasce così “Cold War”, un altro capolavoro dopo il già pluripremiato “Ida” (Oscar alla miglior fotografia ed al miglior film straniero nel 2015 ed altri prestigiosi riconoscimenti).
Come per Ida, Pawlokowski sceglie il bianco e nero: “Non volevo ripetermi. Ma quando ho dato un’occhiata alle opzioni colore”, racconta, “andando per esclusione mi sono reso conto che non avrei potuto realizzare questo film a colori perché non avevo idea di quale tonalità avrebbe dovuto avere. La Polonia non era come gli Stati Uniti, che negli anni ’50 erano tutti colori saturi. In Polonia il colore era indefinito, una specie di grigio/marrone/verde”. Questo, afferma, non dipendeva dalle possibilità fotografiche ma dalla vita reale. “La Polonia era stata distrutta. Le città erano in rovina, non c’era elettricità in campagna. La gente vestiva con colori scuri e grigi. Perciò mostrare tutto questo con colori vividi avrebbe significato fare qualcosa di completamente falso. Ma io volevo che il film fosse brillante”.
Di questo e di molto altro parleremo insieme, al termine della proiezione con il nostro insostituibile Marco Invernizzi.
IL REGISTA: PAWEL PAWLIKOWSKI è nato a Varsavia e ha lasciato la Polonia a quattordici anni, trasferendosi prima in Gran Bretagna, poi in Germania e in Italia, per stabilirsi poi definitivamente in Gran Bretagna nel 1977. Ha studiato letteratura e filosofia a Londra e a Oxford. Ha cominciato la carriera registica alla fine degli anni ’80 realizzando documentari per la BBC (vincendo premi internazionali), passato poi alla fiction televisiva low budget fino a riuscire a girare i suoi primi due lungometraggi (anche questi notati subito e premiati dalla critica); poi un terzo film e poi subito lo straordinario “Ida”. Pawlikowski è tornato in Polonia nel 2013 mentre stava completando Ida. Attualmente vive a Varsavia e insegna regia e sceneggiatura alla Wajda School.
FILMFORUM: giovedì, ore 21:15 – Ingresso € 5,00 Per i soci PRO LOCO di Magenta, Marcallo con Casone e giovani fino ai 26 anni € 3,50 – valide le card – ogni 5 visioni 1 ingresso omaggio