ARCONATE – Il ‘calvario’ di Mario Mantovani é iniziato il 13 ottobre 2015, quando viene arrestato in casa all’alba nella sua abitazione di Arconate – alla presenza di cronisti locali che erano stati premurosamente informati dello scoop mattutino, – ma il tunnel da percorrere è ancora lungo da percorrere, anche se – da un pertugio – si incomincia a intravvedere una luce.
Con la ‘giustizia’ che ci troviamo e della quale, purtroppo, non possiamo fare a meno perché un criterio è necessario per governare la realtà politico-sociale, ci vorrà ancora del tempo per conoscere quella che viene chiamata ‘verità giudiziaria’. Ma il tempo passa e la vita è breve e piena di dolore…
L’unico cronista ‘spetttinato’ che, il 16 otobre 2015, non condivise l’operazione di polizia giudiziaria, fu Vittorio Feltri che enumerando i tre criteri per cui ha senso la carcerazione preventiva scrisse su ‘Il Giornale’: “A Mantovani è stato riservato un trattamento crudele immeritato, in stile ugandese o nigeriano”. Mantovani allora era il vicegovernatore della Regione Lombardia e c’era il rischio che potesse fare un passo in avanti…
FOTO del 23 novembre 2015