Un ‘ritorno al passato’ e più precisamente all’inizio del Novecento è stato proposto ai cittadini di Mesero, dall’assessore alla cultura Federico Scarioni durante la presentazione del Museo della Memoria, che si è tenuta presso il palazzo comunale, domenica 10 marzo. La data per l’inaugurazione del museo non è stata scelta a caso. Infatti, il 10 marzo del 2016 Mesero è diventata Città. Quale festeggiamento migliore per l’occasione se non quella di inaugurare un vero e proprio museo etnografico, ovviamente in miniatura, vista la popolazione di Mesero (poco più di quattro mila abitanti). Oggetti, documenti, fotografie sono stati pazientemente raccolti per oltre quattro anni dai volontari del museo. I reperti sono stati tutti inventariati, catalogati e poi esposti in vetrinette. La sede scelta è stata il palazzo comunale in modo che il maggior numero di persone possa visionare il materiale.
La cerimonia di inaugurazione è stata introdotta dal Sindaco Filippo Fusè, che poi ha passato la parola a Scarioni, il quale ha illustrato le motivazione che hanno portato all’allestimento di un museo della memoria ed il percorso fatto per arrivare alla conclusione del progetto. L’assessore ha poi presentato i volontari che in questi anni hanno donato ai propri concittadini tempo ed energie per questa ambiziosa iniziativa.
A questo punto ci sarebbe dovuto essere l’intervento dello storico locale, il professor Valeriano Castiglioni, ma purtroppo il docente non è potuto essere presente. Castiglioni ha redatto una relazione che è stata letta da Scarioni, in cui è stato ricordato come si viveva a Mesero all’inizio del Novecento, con il tempo scandito dal trascorrere dalle stagioni e delle ricorrenze religiose.
Adesso il testimone passa ai ragazzi della Pro-loco, che da quest’anno sono stati incaricati della gestione del museo.