L’Amministrazione Comunale di Robecchetto con Induno condanna fermamente l’ignobile atto vandalico, effettuato presumibilmente nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 marzo, contro il monumento in memoria dei partigiani di Rho, sito in località Padregnana, lungo il Naviglio Grande.
L’insulto indirizzato ai quattro partigiani, Chiminello Alfonso, Negri Alvaro, Perfetti Pasquale e Zucca Luigi lì uccisi il 13 ottobre 1944 non può essere lasciato cadere e passare inosservato, è un’offesa indirizzata a tutta la nostra comunità e a tutti gli italiani che credono nella democrazia e nella libertà.
Solo chi non conosce la storia della nostra Nazione può pensare di oltraggiare un monumento dedicato a uomini che hanno donato la propria vita per garantirci un futuro libero nel quale ognuno di noi può compiere le proprie scelte senza dittatori che le ostacolino.
Le dittature, al di là del colore politico o religioso di esse, hanno storicamente portato nelle loro nazioni solo dolore e morte e questo è avvenuto anche in Italia col fascismo.
Qualcuno dirà che “sarà stata una ragazzata”, ma questo non sminuisce la gravità dell’atto compiuto. Gli autori dell’atto vandalico, chiunque essi siano, devono comprendere quanto deplorevole sia il loro gesto e devono essere isolati
Siamo già intervenuti per un primo ripristino del monumento, cancellando l’insulto ed a breve lo ripristineremo completamente.
L’Assessore alla Pubblica Istruzione Il Sindaco
Annalisa Baratta Giorgio Braga
Comunicato del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze di Robecchetto con Induno
In qualità di sindaco mi faccio portavoce dei ragazzi del consiglio comunale di Robecchetto nel condannare l’atto vandalico che ha subito il nostro cippo dei caduti. Questa azione immotivata di rovinare un bene pubblico, un memoriale storico che ricorda il sacrificio dei partigiani per la libertà del nostro paese, è un gesto di vigliaccheria di gente che non ha altro da fare, che non ha uno scopo serio nella vita e che sfoga il proprio disagio sociale creando danni alla comunità. Probabilmente queste persone non hanno alcuna conoscenza della storia e per questo motivo non comprendono né il significato della lapide né dei simboli da loro stessi utilizzati in modo sacrilego. Inoltre è più facile nascondersi dietro l’anonimato di questo gesto vile che esprimere pubblicamente e in prima persona i propri ideali e i propri punti di vista mettendoci la faccia.
Che sia stato per noia, per gioco, per vendetta o per frustrazione, noi del consiglio comunale dei ragazzi di Robecchetto esprimiamo tutto il nostro disappunto su quanto accaduto e ci auguriamo che i responsabili vengano individuati e sanzionati come meritano.
Concludo con un pensiero di Albert Einstein: “DUE COSE SONO INFINITE: L’UNIVERSO E LA STUPIDITA’ UMANA”.
Valentina Berra