Duetto infrasettimanale col grande cinema e la Grande Arte
Marzo è il mese più bello non solo per la natura, ma anche per le arti! Che siano pittoriche o cinematografiche, CinemaTeatroNuovo di Magenta non manca mai di darvi il meglio, proprio come i fiori che bocciano dalle gemme arboree. E allora eccoci con una programmazione infrasettimanale da non perdere!
Mercoledì 27 marzo. ore 21:15, torna l’appuntamento speciale con il filone La Grande Arte Al Cinema. Dopo l’ultima immersione nei canali della Venezia del Tintoretto, eccoci approdare nel paradiso polinesiano con “Gaugin a Tahiti”.
Da Tahiti alle Isole Marchesi. È il primo aprile del 1891 quando, a bordo della nave Océanien, Paul Gauguin lascia Marsiglia diretto a Tahiti, in Polinesia. Ha quarantatré anni e quella giornata segna l’inizio di un viaggio che porterà l’artista agli antipodi della civiltà, alla ricerca dell’alba del Tempo e dell’Uomo. Ai Tropici, Gauguin (1848-1903) resterà quasi senza intervalli fino alla morte: dodici anni di disperata e febbrile ricerca di autenticità, di immersioni sempre più profonde nella natura lussureggiante, di sensazioni, visioni e colori ogni volta più puri e accesi; l’approdo definitivo in un Eden talvolta crudele che farà di lui uno dei pittori più grandi di sempre tra quelli che si ispirarono alle Muse d’Oltremare.
Il film evento con soggetto di Marco Goldin e, sceneggiatura di Matteo Moneta e regia di Claudio Poli dedicato all’artista che lasciò tutto per seguire la sua ispirazione primitiva e reinventare completamente la pittura occidentale. Con la partecipazione straordinaria di Adriano Giannini e la colonna sonora originale di Remo Anzovino.
Per questa proiezione sono sospese le card, omaggi e buoni. Valgono invece 18app e Bonus Cultura.
Giovedì 28 marzo, serata Filmforum con il ritorno di uno stregone del cinema: Gus Van Sant !
John Callahan è un uomo che ama la vita, dotato di uno humour spesso fuori luogo e con un grave problema di alcolismo. Dopo che rimane vittima di un tragico incidente stradale causato da una sbornia notturna, l’ultima cosa che John vuole fare è smettere di bere. Eppure, sebbene controvoglia, accetta di entrare in terapia, incoraggiato dalla sua ragazza e da un carismatico sponsor. In questo contesto, Callahan scopre di avere un grande talento nel disegnare vignette satiriche e irriverenti. Ben presto i suoi lavori vengono pubblicati su un quotidiano, procurandogli un vasto numero di ammiratori in tutto il mondo e regalandogli nuove prospettive di vita.
Tratto da una storia vera, questo emozionante, arguto e divertente dramma sul potere curativo dell’arte è basato sull’autobiografia di Callahan e diretto dal regista due volte candidato agli Oscar®, Gus Van Sant (Milk, Will Hunting-Genio Ribelle).
L’idea di trarre un film dalla straordinaria storia del vignettista John Callahan venne in mente a Gus Van Sant per la prima volta, circa 20 anni fa, quando ricevette l’offerta di dirigere la pellicola dall’attore Robin Williams. Williams, – che aveva lavorato con Van Sant nel film drammatico candidato agli Oscar, Will Hunting Genio Ribelle, – aveva, infatti, comprato i diritti del memoir scritto da Callahan, intitolato “Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot “. L’attore era interessato a produrre il film e a interpretare il ruolo di questo pittoresco personaggio di Portland (motivato anche dall’amicizia con l’attore Christopher Reeve, paralizzato, che desiderava aiutare, anche economicamente), e voleva che Van Sant scrivesse la sceneggiatura e dirigesse il film. Van Sant ha collaborato con diversi co-sceneggiatori nel corso degli anni ‘90 e 2000, sviluppando numerose versioni della sceneggiatura, ma poi il film non è mai decollato. “Credo che gli studios facessero fatica a comprendere il progetto”, racconta lo stesso Van Sant. “Ma per tutti quegli anni, abbiamo continuato a frequentare John Callahan e abbiamo imparato molto su di lui e sulla sua vita”. Nel 2014, dopo la morte di Williams, Van Sant decise di fare un altro tentativo riscrivendo la sceneggiatura, questa volta attenendosi più fedelmente al libro. “Nelle versioni precedenti dell’adattamento ci eravamo presi molte libertà e il film sarebbe stato molto più stravagante del libro, forse perché Robin avrebbe interpretato Callahan. Credo anche che cercassimo di conformarci troppo alla sua vita. Ma il libro è molto potente e, alla fine, mi sono concentrato principalmente su uno solo dei capitoli, quello che parla del tentativo di John di guarire dall’alcolismo”. Avendo fatto molte interviste a Callahan, Van Sant ha avuto modo d’inserire nella sceneggiatura molti dettagli che il vignettista gli aveva raccontato e che non erano contenuti nel libro. “In seguito, ci siamo resi conto che John spesso era stato piuttosto fantasioso, sia nel libro che nelle storie che ci aveva raccontato”, rivela il cineasta. “Tendeva ad esagerare le cose. Non era facile capire se stesse raccontando i fatti come erano veramente accaduti o se li stesse inventando. E non gl’importava, perché lui è un artista”.
Van Sant ha basato diversi suoi film su personaggi noti di Portland, sua città adottiva per molti anni. Secondo lui, Callahan, che è morto nel 2010 a 59 anni, era un altro di quegli emozionanti protagonisti. “Era molto famoso. Viveva nella zona a Nordovest della città quando non era ancora così costosa come lo è adesso”, spiega. “Era la zona della classe operaia; ci vivevano moltissimi punk, perché si poteva affittare una casa per 400 dollari al mese e ci si poteva stare in tanti. Lo vedevi spesso sfrecciare sulla sua sedia a rotelle sul marciapiede sotto alla pioggia, con i suoi capelli rossi che sventolavano”.
Van Sant, insieme al collaboratore Christopher Blauvelt alla Direzione della Fotografia, sceglie uno stile che associabile al documentaristico girare in digitale con una mdp, Alexa, dotata di uno zoom di 16mm: “Non è stata una decisone particolarmente intellettuale, semplicemente apprezzo il risultato e il fatto che conferisca un tocco quasi documentaristico al filmcon la macchina da presa sulla spalla e la totale libertà di puntare l’obiettivo verso ciò che secondo te è più importante in un determinato momento”.
La colonna sonora originale: prosegue la ventennale collaborazione tra Van Sant e il compositore Danny Elfman.
Nella scelta del cast i cineasti hanno deciso di includere degli attori disabili, quando possibile. Mentre il ruolo del protagonista, di John Callahan è affidato ad un eclettico quanto straordinario attore, Joaquin Phoenix (ricordiamo, tra le pellicole viste al Filmforum, la incredibile sua interpretazione nel funambolico Vizio di Forma, del 2014/2015, di P.T. Anderson; protagonista peraltro anche nel nuovissimo Joker di Todd Phillips, di prossima uscita e già cult movie).
In concorso al 68° Festival di Berlino (2018). Tutto il resto lo scopriremo in sala vedendo il film e commentandolo insieme a Marco Invernizzi .
Filmforum, giovedì, Ore 21:15 – Ingresso € jjoòp5, valide convenzioni, tessere e card.
www.teatronuovo.com – FB CinemateatroNuovo – TW cinemateatronuovo
Info: tel 0297291337 – Botteghino e sala: via San Martino 19, Magenta