TURBIGO – Fu Enrico e Giuseppina Ribaldi, nacque a Milano il 7 luglio 1878. Frequentò il Politecnico laureandosi nel 1901 in ingegneria elettrotecnica. Nello stesso anno della laurea studiò la realizzazione di un impianto idroelettrico per la città di Portogruaro. Venne assunto nel 1902, per concorso, dal Comune di Milano e destinato ai servizi industriali. Nel 1915, dopo essere stato parte – come membro civile – della Commissione militare per gli esoneri, partì volontario per la guerra dove conseguì il grado di Capitano, operando come Segretario Tecnico presso la Commissione di Collaudo d’Artiglieria per la Lombardia. Nel 1917, su richiesta del Comune di Milano, venne esonerato dal servizio militare e nominato Vice Direttore dell’Azienda Tranviaria Municipale, trasporto urbano allora gestito da un’azienda privata.
Con la costituzione dell’Azienda Tranviaria in Azienda Speciale Municipale, nel 1931 fu nominato direttore generale nel 1931 e lo rimase fino al pensionamento avvenuto il 1° settembre 1942. A causa degli eventi bellici, venne richiamato in servizio, rimanendo ala direzione dell’A.T.M. fino all’aprile 1945, quando passò le consegne ll’ingegner Giovanni Alferini, Grande il contributo di professionalità ed esperienza dato all’azienda milanese da tutti considerata, allora, tra le migliori in Europa. Studiò ed attuò il passaggio all’A.T.M. di tutte le linee interurbane L’azienda fu la prima a studiare e ad alimentare veicoli a gas metano creando centrali proprie di compressione a Salsomaggiore, Fiorenzuola e Milano.
L’ing. Piero Franceschini ha sempre partecipato alla vita sociale e politica di Turbigo ed è sepolto nel cimitero del paese (1° campo, in fondo a sinistra). Nel 1914 era già uno degli assessori turbighesi, anche se la sua residenza diventerà stabile in paese solamente nel 1945. Nel periodo in cui occupò posizioni prestigiose all’A.T.M., Piero Franceschini privilegiò l’assunzione di parecchi turbighesi nell’azienda tranviaria milanese, turbighesi che passarono ‘bene’ la loro vita lavorativa a Milano, prendendo al mattino il primo treno delle Ferrovie Nord. Milano era già avanti allora e l’A.T.M. pagava bene, per cui tutti questi lavoratori riuscirono a comprarsi una casetta.
Nel 1943, il podestà Ermenegildo Carnevali lo nominò delegato podestarile scrivendo nella delibera: “L’ing. Franceschini ha residenza stabile in questo Comune ove ha notevoli interessi. E’ coniugato con una figlia, è iscritto al Partito e gode di ottima stima e considerazione in paese”: Come delegato podestarile prima e Commissario prefettizio poi, guidò il passaggio tra guerra e dopoguerra a Turbigo. Nel maggio 1946 venne nominato Giudice Conciliatore.
Chi scrive ha avuto occasione di incontrare la figlia Laura (morta nel settembre 2002 e sepolta nel cimitero turbighese nella tomba di famiglia) per saperne di più sul padre e per chiederle una foto. Abitava a Brera in un appartamento ‘d’annunziano’’. Alla nubile signora, già in là con gli anni, fece molto piacere che un turbighese si recasse a Milano per cercare notizie su un Uomo che aveva dato tanto a Turbigo e, come i tanti ‘uomini di qualità’ che hanno solcato il territorio turbighese, sembrava fosse stato dimenticato dal paese.
Il passepartout ‘Turbigo’ è sempre stato un bel biglietto da visita, che ho utilizzato in tante occasioni nella mia lunga ricerca delle tracce turbighesi nel mondo, anche quando andati all’Università di Torino a cercare le tracce di Giuseppe Gené. Ma questa storia la racconterò un’altra volta…
FOTO L’ingegner Piero Franceschini nella foto che ci diede la figlia Laura, accompagnata dal biglietto che pubblichiamo