Nel 1928 Gennaro Sora fu chiamato assieme ad altri otto alpini, di cui gli fu affidato il comando, a partecipare alla seconda spedizione che il generale Umberto Nobile si accingeva a intraprendere per raggiungere il Polo Nord con il dirigibile Italia.
Tutto partì dal dirigibile Italia. Ma non ci sarebbe stato un ritorno senza le gesta di un eroico Alpino. Era il 1928 e per il Generale Umberto Nobile –grande esploratore, oltre che ingegnere e accademico, dell’epoca- era la seconda spedizione al Polo Nord, a carattere scientifico. All’impresa parteciparono, come supporto un gruppo di Alpini al comando del Capitano Gennaro Sora, scelto per la sua capacità di domare i ghiacciai e per la straordinaria resistenza fisica. Per quell’avventura che, come raccontano le cronache, finì in tragedia, partirono proprio da Milano, il 15 aprile 1928.
Il suo intervento, che avrebbe dovuto essere di supporto, ebbe però un epilogo drammatico a causa del disastro del dirigibile che il 25 maggio precipitò sulla banchisa polare determinando il fallimento della spedizione e la morte di una parte degli uomini a bordo.
Nell’urto del dirigibile contro i ghiacci furono sbalzati fuori il generale Nobile e altri membri dell’equipaggio oltre a una certa quantità di materiale e di vettovagliamento; mentre l’involucro del dirigibile invece riprese quota perdendosi definitivamente con sei membri dell’equipaggio che non furono mai più ritrovati.
Non appena la notizia del disastro giunse al campo base, che faceva capo alla nave Città di Milano comandata dal comandante Romagna Manoja, Sora espresse la sua intenzione di mettersi subito alla ricerca dei naufraghi entrando per questo in contrasto con il Romagna che intendeva seguire una linea di maggiore cautela.
Dal contrasto si arrivò all’insubordinazione di Gennaro Sora che, il 13 giugno, partì, senza essere autorizzato, con la baleniera Braganza alla ricerca dei superstiti.
Oggi, esattamente a 91 anni dall’impresa, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano ospita una mostra fotografica a cura del Museo Nazionale Storico degli Alpini sulla figura eroica dell’Ufficiale Sora, che si distinse negli interventi di salvataggio in seguito allo schianto –il 25 maggio- del dirigibile sul pack, a causa di una violenta tempesta. Nel voler rintracciare i dispersi, il Capitano fu incredibilmente tenace.
Gli scatti proposti a Milano sono opera dello stesso Sora, che con l’obiettivo immortalò i momenti della spedizione di salvataggio e i ben 400 km di marcia sulla banchisa polare. A impreziosire la mostra “Il Generale Nobile e il Capitano Sora al Polo Nord”, aperta dal 16 aprile fino al 25 maggio (a ricalcare le date salienti della spedizione), e a rendere omaggio alla figura del Capitano Sora sarà esposta anche un’opera a tema dell’artista Franz Baruffaldi Preis. La visita alla mostra è inclusa nel biglietto d’ingresso al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci (accesso da via San Vittore, 21).
“Siamo particolarmente felici –sottolinea ilGenerale Renato Genovese, presidente del COA-Comitato Organizzatore Adunata– di portare un pezzo della nostra storia non a tutti conosciuto proprio nella città da cui il dirigibile, e tutto, partì. L’impresa del Capitano Sora incarna lo spirito degli Alpini, sempre pronti quando c’è bisogno e determinati fino allo stremo”.