E’ uscito il ‘Sentimento Italiano’, l’ultimo libro di Valerio Massimo Manfredi che tutti conoscono. Insieme alla recensione del libro mi è capitato di leggere un trafiletto firmato da Achille Regazzoni di Bolzano, nel quale si parla del dramma degli italiani ‘ceduti’ alla Francia, la famosa ‘sorella latina’, che tanto sorella non è stata.
Sono andato ad indagare e ho scoperto che l’Armèes des Alpes il 29 aprile 1945 occupò Ventimiglia e dilagò in Italia, De Gaulle voleva una sorta di revanche secondo la regola Chi c’è resta, utilizzata anche da Tito a cui il nostro Pertini ha addirittura appeso una medaglia al petto.
Amunt! Sta di fatto che quando i francesi penetrarono in Italia ci furono saccheggi, dispute violente nei territori occupati. E’ una pagina poco studiata perché vide la collaborazione tra i militi della Repubblica Sociale (che rimasero in campo fino all’aprile ’45 per difendere i nostri confini) e i partigiani che vennero dopo a dare il cambio, diversi ma entrambi italiani!
La vicenda ci fu raccontata dalla buonanima Aquilino Branca di Buscate (e noi la pubblicammo in un libro, ‘Su quella che fu la Resistenza’, p.128) che siamo andati a ripescare dalla tomba per la testimonianza. Ci disse degli attentati alla mensa francese di Susa, alla quale partecipò direttamente con l’obiettivo di far sloggiare i francesi dall’Italia e alla fine gli italiani riuscirono a difendere i sacri confini: partigiani e repubblichini insieme! Quasi una bestemmia, se non ci fosse stato il solito compromesso che ci privò di alcuni pezzi del territorio italiano.
Successe che, nel 1947, la Francia chiese – come compensazione dei danni di guerra subiti dall’occupazione italiana – i territori di Tenda e Briga e il passo del Moncenisio, ottenendoli, come disposto dai successivi trattati di pace (Non fa niente se la Grecia è ancora intenta a chiedere i danni alla Germania!).
E qui si inserisce la vicenda di Achille Regazzoni che ci racconta il dramma degli italiani al confine occidentale che non volevano diventare francesi:
“Il comune di Tenda, gran parte del comune di Briga Marittima, tre frazioni del comune di Olivetta San Michele, nella bassa Val Roja ligure, Mollieres, frazione del comune di Valdieri, nota località termale in provincia di Cuneo. Anche lì ci fu la pulizia etnica, almeno mille persone lasciarono la terra natale per non diventare francesi. Per quanto riguarda la francofonia di quei posti, basta recarsi a Briga Alta (Cuneo), comune formato dalle frazioni di Briga Marittima non annesse alla Francia o a Realdo, anch’essa frazione di Briga Marittima non annessa alla Francia e aggregata al comune di Triora (Imperia).
Molti filo italiani che non vollero o non poterono andare via subirono vessazioni e, parlo per conoscenza diretta, ci sono ancora famiglie che si detestano per le decisioni prese dai loro antenati nel 1947 (…) Arturo Toscanini si rifiutò, per protesta, di dirigere un concerto a Parigi, ma fu tutto inutile. Penso che anche questo pezzo di storia italiana debba trovare degno spazio durante il ‘Giorno del Ricordo’.
FOTO: Aquilino Branca di Buscate, (+2013) autiere del generale Faldella che partecipò in prima persona alla difesa del fronte occidentale dall’infiltrazione francesi che volevano una sorta di revanche