TURBIGO – Quando un coscritto imbocca il Viale delle Rimembranze, ci si rende conto che il traguardo è vicino. Anche perché abbiamo camminato tutti sulle stesse strade, avuto la stessa maestra – Cesira Bonaudo – che ci tirava le orecchie, frequentato le stesse feste, coltivato le stesse speranze.
OSVALDO è un nome poco comune, come Flaminio e Aimo ormai portati da pochi turbighesi. Tanto tempo fa, Osvaldo abitava con la sua famiglia in Via Col di Lana – dove i Varini avevano diverse case – e mi capitava spesso di andare a giocare nel grande cortile. Allora i ragazzi si muovevano liberamente nelle contrade del paese e dalla Via Roma era un ‘gioco da bambini’ andare a casa sua. Senza avvisare, sempre bene accolto con un biscotto. Ricordo ancora la sua mamma con i capelli ricci, morta da poco tempo – se non ricordo male – alla bella età di cent’anni! Lui se n’è andato prima. Non ci siamo mai frequentati nella vita – se non nelle fauste occasioni della coscrizione – ma quando ci incontravamo era come se ci fossimo visti il giorno prima, perché quando si vive la fanciullezza e la gioventù insieme si è amici per sempre.
FOTO Nella prima fila in alto, Osvaldo Varini è proprio al centro; nell’altra foto della coscrizione è sulla sinistra con il fiaschetto in mano…