Della nobile schiatta dei De Cristoforis milanesi, di cui fanno parte anche quelli turbighesi, Carlo (1824-1859) figlio di Giambattista, prese parte ai moti del 1848 (Cinque Giornate di Milano) e fu sempre assiduo nel cospirare contro gli austriaci per amore di patria.
Capitano dei Cacciatori delle Alpi varcò il Ticino a Sesto Calende alla testa di 120 uomini respinse – nel mattino del 25 maggio 1859 – trecento fanti e centocinquanta cavalleggeri austriaci con due pezzi d’artiglieria sulla strada che da Sesto Calende porta a Somma Lombardo. Aiutò in questo modo l’avanzata di Garibaldi al quale si ricongiunse a Varese, scompaginando così la strategia degli austriaci. Il 27 maggio fu scelto per attaccare di fronte il corpo militare guidato dal maresciallo austriaco, Carlo Urban a San Fermo e una palla lo colpì a morte. All’Ospedaletto da Campo della ‘Cavallasca’, dove furono trasportati i feriti della battaglia di S. Fermo, il dottor Giuseppe Grilloni, raccolse l’ultimo sospiro del prode garibaldino Carlo De Cristoforis e di altri che ebbero a soccombere in quel Ospedaletto, dove erano stati destinati due ufficiali medici, il dottor Malachia De Cristoforis e, appunto, il dottor Giuseppe Grilloni di Appiano Gentile. Ma il dottor Malachia De Cristoforis non poté eseguire nessuna medicazione, straziato come fu stato dal dolore provato nel vedere comparire tra i primi feriti il fratello Carlo agonizzante. In segno di riconoscenza nazionale venne dedicata al nome di Carlo De Cristoforis la principale Caserma Militare di Como e la pallottola che il dottor Grilloni estrasse dal corpo del ‘soldato’ è conservata ancor oggi nel museo di Como.
NB – Il dottor Giuseppe Grilloni, anima della rivoluzione appianese, in ‘Eugenio Aiace Sacchi – uno dei Mille’, mostra storico tematica a cura di Arduino Francescucci, organizzata dall’Amministrazione Comunale di Appiano Gentile nel novembre 2000