TURBIGO – ROBECCHETTO, Per chi ha una certa età il cognome Vallardi rimanda a quello di una Casa Editrice chiusa ormai da tempo. Noi ricordiamo alcuni membri dell’illustre famiglia perché ebbero a che fare nel territorio di Turbigo e di Robecchetto con Induno.
1 – IN LISTA – Nelle elezioni amministrative turbighesi del 27 maggio 1956 il prof. Carlo Vallardi, democristiano – nell’elezione in Consiglio Comunale del Sindaco – ottenne 2 voti di preferenza, mentre il comunista Luigi Bianchini, che aveva vinto le elezioni, ben 15.
2 – SFOLLATI – Nel 1999 la figlia dell’illustre professore, Isa Vallardi Hazon, fu invitata a Robecchetto dall’Amministrazione Comunale e raccontò la storia della famiglia – pubblicata in un libretto a sue spese – che possedeva la tenuta del Padregnano, dove era sfollata durante la seconda guerra mondiale. E’ stata anche l’occasione per ricordare l’illustre padre-medico, antifascista che finì a Mauthausen…Una figura che andrebbe riscoperta all’interno di quel ‘Dizionario biografico degli Uomini del Ticino’, ‘uomini nostri che qualcuno dovrebbe cominciare a scrivere, anche per ricordare ai giovani – secondo i comandamenti del Foscolo – le ‘urne dei forti’.
3 – LA FAMIGLIA DI EDITORI – Le origini della famiglia volle raccontarle la figlia del professore, Isa, prima di andare all’altro mondo, nel libretto citato e la scrisse con un occhio di riguardo alla vita del padre, ma anche al fratello minore e alle attività dell’azienda editoriale. Carlo Vallardi era un diretto discendente della famiglia degli Editori, le cui attività nel campo dell’editoria, risalgono al Settecento, una ‘fabbrica di cultura’ che, per due secoli, ha divulgato la conoscenza con opere memorabili come l’Enciclopedia Vallardi.
4 – LO STABILIMENTO DI APPIANO (1904) Casualità ha voluto che, recentemente mi sia imbattuto in un altro Vallardi, ciò che mi ha dettato questa nota. Difatti, oltre alla storica sede milanese, nel 1904 Cecilio Vallardi inaugurò uno stabilimento ad Appiano (allora non ancora ‘Gentile’), assumendo d’un botto circa trecento tra operai e operaie. Una storia lunga un secolo con alti e bassi, come quando negli Anni Venti del Novecento i suoi tipografi entrarono in sciopero e Cecilio dovette concedere loro aumenti salariali. Il Vallardi, offeso per questo atteggiamento dei suoi operai, decise che non avrebbe mai più messo piede nella piazza principale di Appiano.
Il 20 ottobre 1930 Cecilio Vallardi inaugurò l’attuale Casa di Riposo dedicata ai genitori ‘Francesco e Teresa’ destinandola a ente benefico per l’accoglienza di anziani laureati privi di mezzi di sostentamento. Tale istituzione, per anni, fu finanziata con i proventi delle aziende editoriali della famiglia. Tra e numerose domande che pervennero da tutt’Italia per essere ospitati nella ‘Casa’ ci furono quelle di Ludovico Manzoni, nipote dell’autore de ‘I Promessi Sposi’, ma anche il nipote di Francesco Crispi (già presidente del Consiglio) fece il suo ingresso nella casa di Appiano.
Nel 1933 Cecilio Vallardi morì lasciando l’azienda al nipote Gianni che la condusse fino al 1942 quando anch’egli lasciò, prematuramente, questo mondo. Gli subentrò il figlio Gianfranco che continuò l’attività fino alla liquidazione dell’azienda nel 1979.
Durante la seconda guerra mondiale una grave crisi colpì le attività della Vallardi. Le requisizioni, la mancanza di personale maschile e i pesanti bombardamenti dell’ottobre 1942 agli uffici e ai magazzini di Milano, bloccarono le produzioni. Gli impiegati di Milano sfollarono ad Appiano Gentile nella Casa di Riposo e nella villa padronale.
Dopo la guerra i Vallardi continuarono ad occuparsi della vita sociale di Appiano e, negli Anni Sessanta vendettero all’Asilo Infantile 3150 metri quadrati di terreno dove sorge l’attuale Scuola Materna che aiutarono a costruire, memori dell’affetto della famiglia per la bella cittadina.
FOTO
1 – Il professor Carlo Vallardi;
2 – L’attuale Casa di Riposo ‘Francesco e Teresa’ Vallardi ad Appiano Gentile;
3 – Maestranze della Casa Editrice Vallardi dello stabilimento di Appiano agli inizi del Novecento