Tra sindacati e Abb col passare del tempo aumentano le divisioni su come risolvere la crisi in atto allo stabilimento di Vittuone, dove sono stati dichiarati 108 esuberi. L’incontro di ieri in Regione – una discussione che si è protratta dalle 10 alle 19 – si è concluso con un nulla di fatto, a un passo dalla rottura, che quasi presumibilmente verrà sancita nel prossimo incontro del 13 maggio, sempre in sede di Regione Lombardia. Data nella quale, se non ci sarà un accordo tra azienda e rappresentanze dei lavoratori, probabilmente il sindacato avvierà unilateralmente a procedura di mobilità. “L’azienda non sta affatto favorendo il ricollocamento dei lavoratori ma mette sul piatto solo degli incentivi economici per coloro i quali vorranno lasciare l’azienda. Questo sindacalmente è una posizione inaccettabile” ha commentato Mirko Rota della Fiom nazionale al termine dell’incontro. In pratica Abb sarebbe disposta ad offrire un contributo economico solo a quei lavoratori che accetteranno di uscire dall’organico.
Chi invece chiede ed ottiene di trasferirsi in un’altra azienda del gruppo non avrà alcun incentivo economico, se non quelli già previsti dall’accordo aziendale del 2016. “Contrariamente alle indicazioni della Regione e del Ministero, che puntavano a non tradurre questa crisi in una perdita di posti di lavoro, Abb sta investendo per disincentivare la disoccupazione”. “Noi, la Regione e il Ministero abbiamo chiesto all’azienda di sapere in quali altri siti dello stesso gruppo sarebbero stati individuati i 108 posti per ricollocare tutti i lavoratori in esubero a Vittuone ma l’azienda non mette sul tavolo i dati richiesti, anzi non è proprio d’accordo su questa impostazione. Gli esuberi – afferma Rota – invece di essere ricollocati vengono invitati a rimanersene a casa”.
Foto: Roby Garavaglia