La comunità musulmana di Magenta consta di circa 1500 persone: donne, uomini e bambini che vivono, lavorano, frequentano le scuole del territorio, alcuni dei quali (circa 500) già cittadini e cittadine italiani e quindi, con diritto di voto.
Dallo scorso anno gli Islamici magentini chiedono all’Amministrazione comunale che venga individuato un luogo pubblico dove potersi riunire a pregare, come avviene già ad Abbiategrasso, Legnano e in molti altri paesi del nostro territorio e in Italia.
A settembre dello scorso anno si sono costituiti in associazione e l’hanno registrata regolarmente col nome Associazione Moschea Abu Bakar, per poter dialogare a norma di legge con l’Amministrazione comunale.
I portavoce della comunità islamica e dell’Associazione sono Akhter Ayub e Munib Ashfaq che, appellandosi all’art.19 della Costituzione, che così recita: “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume” hanno già avuto due colloqui con la Sindaca Chiara Calati e il Vicesindaco Simone Gelli. Durante questi incontri i due hanno chiesto che il Comune appronti un Piano delle Attrezzature Religiose e istituisca un bando per le confessioni religiose che facciano richiesta di un luogo di culto. La passata amministrazione aveva già individuato e mappato un terreno che potrebbe andare bene e la comunità islamica è disposta a sostenere la spesa per la costruzione di una Moschea dove i musulmani di Magenta possano riunirsi a pregare.
L’Associazione Moschea Abu Bakar ha, tra i suoi soci musulmani di origine pachistana, egiziana e maghrebina e tra i suoi scopi, quello di fare conoscere la propria cultura a tutti i concittadini e le concittadine, per dimostrare la propria pacifica apertura verso il Paese che li ha accolti e del quale si sentono ormai parte attiva.