Oggi pomeriggio i responsabili dell’Associazione Moschea Abu Bakar e l’avvocato Luca Bauccio, legale dell’associazione, hanno indetto una conferenza stampa per diffondere gli aggiornamenti in merito alla richiesta di un luogo di culto a Magenta.
Il presidente Ayub Akhter e Munib Ashfaq hanno ringraziato la stampa per essersi occupata costantemente della vicenda.
Così Munib Ashfaq:” Per un anno abbiamo cercato il dialogo col Comune nei termini della legge (statale e comunale) e oggi ci troviamo qui perchè il Comune non ha voluto per l’ennesima volta concedere alla comunità musulmana, neanche per il Ramadan, un luogo dove potersi riunire in preghiera. L’ultima richiesta fatta dalla nostra associazione era di un luogo qualsiasi, all’aperto o al coperto, con una capienza massima di 200 persone, perchè volevamo capire se il problema era il numero.
Nell’ultima riunione ci è stato risposto che il Comune non ha individuato nessuna area del genere. Invece sappiamo che era stata già individuata l’area di via Tobagi, deve essere solo indicata nel piano delle attrezzature religiose e poi va fatto il bando tra le confessioni religiose che la necessitano. In seguito la comunita musulmana si accollerà tutte le spese. La sindaca Calati dice che non ha l’area e non ha intenzione di toccare il piano dei servizi, condizione fondamentale per attuare il piano delle attrezzature religiose, ma intanto vogliono toccare il piano delle regole e i documenti di piano”.
Poi ha parlato l’avvocato Luca Bauccio, che con parole semplici e chiare ha spiegato la situazione dal punto di vista legale:
“Siamo di fronte a qualcosa di molto piu complesso che una richiesta di privati cittadini all’amministrazione. La comunità musulmana a Magenta, pur di 1500 membri, è una minoranza ( etnico-religiosa) e la legge italiana tutela le minoranze. Di fronte a una minoranza questo modo di agire rientra negli illeciti penali.
Inoltre un numero consistente di cittadini che chiede qualcosa che è loro diritto, deve avere ascolto e riscontro, a meno che la richiesta violi l’ordine pubblico. L’ ostilitá di sindaca e vicesindaco è un rifiuto programmatico, politico e ideologico di fronte a dei cittadini, contro la Costituzione. Se un amministratore schiaccia con le scarpe la legge, sta utilizzando il potere che gli deriva per interessi privati o di parte. Se qualcuno non mi dimostra che un Comune come Magenta non riesce a trovare uno spazio, uno qualsiasi, del genere, allora abbiamo il dovere di segnalare e denunciare questo illecito. nessuno chiede simpatia, empatia e altro che non attenga solamente ai diritti della persone e alle leggi dello Stato. Riconoscere un diritto implica solo di rispettare quel diritto. Adesso si nega addirittura che esista l’area.
Vogliamo ricordare all’amministrazione che sono amministratori di tutti i cittadini, non solo dei propri elettori, per cui devono di tenere da parte i propri interessi privati o di partito. Si stanno scavalcato le leggi: questa strada è un reato, non solo un illecito amministrativo; un’ offesa alla Costituzione e alla Carta Europea dei diritti dell’uomo, ma anche un’offesa alla comunità e alle leggi che la regolano – infine l’avvocato ha ricordato che – la persistenza del no al luogo di culto per gli Islamici è anticostituzionale e penalmente rilevante, perchè suggerisce l’interesse personale in atti pubblici. E ricordo che uno statuto comunale non può andare contro la carta costituzionale.”
Qui il video della conferenza stampa: