A Malvaglio in località Robecchetto con Induno, c’è un luogo magico, che ha contribuito alla storia culturale ed artistica non solo locale, ma nazionale ed internazionale, da oltre 40 anni. La cascina il Guado, di proprietà della famiglia Oppi dal lontano 1969, anno in cui Daniele Oppi, eclettico artista e pubblicitario (sue le campagne di Brooklin, Lambretta e tante altre), l’acquistò per viverci con la famiglia. Il Guado, una bella cascina cinquecentesca, che si affaccia sul Naviglio Grande, divenne anche studio e luogo di lavoro per il poliedrico Daniele, pittore, pubblicitario, poeta, operatore culturale, docente, editore, che fece da catalizzatore per le innumerevoli personalità dell’arte, della musica, della poesia e della cultura in generale, che passarono da quel luogo magico dagli anni ’70 in avanti . La cascina originale fu costruita
intorno al 1570 ed era dotata di un mulino, le cui pietre originali sono tutt’oggi visibili in una zona della proprietà.
Daniele Oppi decise di farne una Comune artistica e dal 1970 al 1973 vi vissero stabilmente alcuni artisti amici con le loro famiglie, sperimentando la condivisione della quotidianità e la comunione d’ideali e di progetti. Nel 1973 il padrone di casa decise di non disperdere l’esperienza e il fervore culturale che ormai animava la casa e fondò la Cooperativa il Guado, che poi divenne, nel 1991, Cooperativa il Raccolto, dove continuarono a incontrarsi e a lavorare artisti di ogni genere.
Alla morte di Daniele Oppi, nel 2006, presidente della Cooperativa divennne il figlio Francesco, artista a sua volta, che abita ancora al Guado, con la mamma Franca, e continua a diffondere le idee artistiche e libertarie del padre e a fare cultura, seguendo giovani artisti, organizzando convegni culturali e mostre come InverArt.
Siamo andati a trovare Francesco e Franca che ci hanno accolti nel magico Guado e abbiamo girato un pò, respirando una bella energia,
prima nel giardino, dove abbiamo ammirato un’opera di Francesco Oppi,dal titolo emblematico” La musa del Guado, senz’acqua, ha perso la testa”, mentre l’acqua del Naviglio scorreva incessante di fianco a noi e nell’aria si spandevano le note rock dei Dire Straits suonate da Andres, il figlio di Francesco. Abbiamo visitato il mitico studio di Daniele Oppi al primo piano della casa, dove sono raccolte ancora molte sue opere, insieme a quelle di Francesco e di artisti amici. Poi Franca ci ha offerto un caffè: un caffè speciale…….fatto con l’ acqua minerale. Si, perchè al Guado, luogo speciale, conosciuto in tutto il mondo della cultura e dell’arte, manca l’acqua potabile.
Da circa un anno, da quando sono stati fatti i lavori per il ripristino delle sponde, per una qualche manovra errata è stata sfondata la parete del pozzo dell’acqua, provocando il versamento all’interno dell’acqua del Naviglio e inquinando quella potabile del pozzo che serve la casa. Gli abitanti del Guado non possono nè bere, nè lavarsi, nè lavare frutta e verdura, nè cucinare con l’acqua che fuoriesce dai rubinetti e da più di 360 giorni sono costretti a usare l’acqua minerale per tutti gli usi domestici.
L’acqua è il primo bene tra i bisogni primari dell’uomo e nel 2019 sembra impossibile che in un paese della Lombardia, Malvaglio, che ha dato i natali a personalità di spicco della cultura e dello sport, la famiglia di uno di questi grandi uomini, Daniele Oppi, venga lasciata vivere senz’acqua potabile…
Non sappiamo di chi sono le responsabilità ma questa situazione, ormai protratta da tempo, ci sembra assurda, per chiunque.
Qui sotto il video dell’intervista a Francesco Oppi, al Guado di Malvaglio: