La prima prova dell’Esame di Stato è, come tutti gli anni, quella dell’analisi del testo, con ben sette tracce da scegliere a disposizione dei maturandi. Tra gli autori scelti dal Miur per la prima prova della maturità c’è “Risvegli” di Giuseppe Ungaretti, tratto dalla raccolta “L’allegria” del 1942. Un autore che ragazzie e ragazze di quinta, non vedevano comparire nel tema di italiano dal 2011. La seconda traccia proposta invece per la Tipologia A – che da quest’anno prevede la scelta tra due brani, uno di prosa e uno di poesia – è “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia, che racconta la storia di alcuni omicidi commessi dalla mafia e della lotta del comandante dei Carabinieri Bellodi per scoprire la verità ed arrestare i colpevoli.
Nella tipologia B (tre tracce), c’è Corrado Stajano con “La cultura italiana del ‘900” in cui l’autore commenta le frasi di alcuni protagonisti del ventesimo secolo (ambito storico-politico), poi ‘L’importanza del patrimonio culturale’, partendo da un libro di Tomaso Montanari (‘Istruzioni per l’uso del futuro. Il Patrimonio culturale e la democrazia che verrà’).
Per l’ambito artistico-letterario, e infine brani di Steven Sloman e per l’ambito tecnico-scientifico scritti di Philip Fernbach tratti da “L’illusione della conoscenza”.
Per quanto riguarda invece le due tracce di attualità, quindi la tipologia C, la prima parte da un testo tratto dal discorso del prefetto Dottor Luigi Viana, in occasione delle celebrazioni del trentennale dall’uccisione del Prefetto Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, di Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo. La seconda invece, su sport e storia, parte dall’articolo del giornalista Cristiano Gatti pubblicato su Il Giornale, che parla della vittoria al Tour de France di Gino Bartali “giusto tra le nazioni” nel 1948, avvenuta in un momento di forte tensione, dopo l’attentato a Togliatti e invita a interrogarsi sul ruolo dello sport nella storia e nella società.
Una cosa salta subito all’occhio, scorrendo i nomi proposti e i loro scritti, suggeriti nelle tracce: nessuna donna è stata scelta, quale esponente della cultura letteraria o scientifica italiana, come se il nostro Paese non avesse dato i natali a nessuna esponente della letteratura, della scienza, dello sport o della lotta contro crimine e mafie.
Tanto per fare dei nomi, conosciuti da tutti, solo del Novecento, si poteva pensare a Matilde Serao, Sibilla Aleramo, Anna Banti, Elsa Morante, Natalia Gingsburg e alla fin troppo “citata” Alda Merini. Questo per quanto attiene alla storia e alla letteratura; per le scienze e la tecnologia invece dovremmo essere orgogliosi di aver dato i natali a Margherita Hack (astrofisica di fama mondiale, prima italiana a dirigere un osservatorio) , Rita Levi Montalcini ( premio nobel per la Medicina), fino ai giorni nostri: Fabiaola Gianotti ( prima donna direttrice del CERN), : Samantha Cristoforetti (astronauta e prima donna italiana all’ESA), Elena Cattaneo (Biologa, la scienziata italiana delle cellule staminali); e, per quanto attiene la lotta alla mafia, ricorre il 10 anno dell’omicidio di Lea Garofalo ( testimone di giustizia, vittima della ‘ndrangeta)
Non riconoscere autorevolezza al pensiero femminile è grave. In questi giorni tutti apprezzano le ragazze della Nazionale Femminile di calcio, forse anche perchè la Nazionale Maschile ha toppato miseramente le qualificazioni, ma quelle atlete stanno già facendo molto per l’immagine della donna in una società misogina come la nostra e danno una speranza alle bambine e alle ragazzine che praticano sport.
Dopo aver letto i temi dell’Esame di Stato, che cosa penseranno le maturande di quest’anno?
…che in Italia le donne non valgono quanto gli uomini.