Oggi, 25 giugno 2019, ‘Il Giornale’ ha aggiunto un supplemento di 40 pagine all’edizione quotidiana, nella quale ha raccolto la storia dei 45 anni di vita della testata fondata da Indro Montanelli. Chi scrive è un lettore della prima ora e lo sarà fino all’ultima. Leggendo… abbiamo ritrovato un pezzo il cui ‘file’ era già nell’ archivio mentale, in un posto privilegiato. Si tratta della descrizione, scritta il 25 giugno 1994, da Enzo Bettiza (+2017) di Indro Montanelli intento ad elaborare un fondo per il suo giornale:
“Lo guardavo lavorare, in quell’enorme stanzone, e mi dava l’impressione di uno strano insetto, più che di un uomo. Quando scriveva, Montanelli assumeva la postura e l’implacabilità di un cieco, perfetto organismo d’insetto intento a tessere inesorabilmente, quasi inconsapevolmente e fino in fondo, un proprio programma biologico. Insomma un organismo tutto antenne, intensità, ritmo, secrezioni istintive e totale indifferenza al mondo esterno. Ogni volta bisognava andare da lui a raccontargli quel che accadeva in Italia e nel mondo. Allora lui drizzava le sue antenne da insetto, sgranava i suoi occhi rotondi e si impadroniva delle parole che gli giungevano come un medium in trance: le rielaborava e dopo un po’ le trasformava in articolo (crisalide, ndr)”.