Castano Primo – Martedì, un lungo corteo di auto è entrato nel cortile della Conceria Stefania. Chi passava di lì si è accorto subito che si trattava di un evento particolare, per l’imponente servizio di sicurezza presente: chi era la persona a cui era riservato un tale trattamento?
L’abbiamo chiesto a Ramponi, uno dei titolari della nota conceria Castanese. Mercoledì la dirigenza dell’azienda conciaria ha invitato i giornalisti per una conferenza stampa, dove Ramponi ha raccontato: “Il nostro lavoro è molto apprezzato all’estero: realizziamo pellami d’alta moda per molti brand famosi nel settore dei prodotti in pelle. La qualità della nostra produzione è stata scoperta dalla Principessa Sirivannavari Nariratana, la quale ha voluto vedere da vicino la nostra linea produttiva e le nostre metodologie di lavoro – continua – non posso dirvi molto sugli accordi che abbiamo stipulato, vige un patto di riservatezza, ma è al vaglio un accordo commerciale con la Principessa che, ricordiamo, che è proprietaria di un brand di Alta Moda che porta il suo nome”
Sirivannavari Nariratana Rajakanya è la figlia di re Maha Vajiralongkorn e nipote prediletta di Bhumibol Adulyadej, il sovrano più amato della Thailandia e ancora oggi, dopo la sua morte, venerato in patria come un dio. Scomparso due anni fa, ha gestito complicate situazioni politico-economiche interne al Paese. Il capitale economico a disposizione della Principessa è immenso, un suo investimento sul nostro territorio, spiega Ramponi, gioverebbe a molte aziende della zona.
Durante l’incontro Ramponi elogia la professionalità di Francesco Falzone, che si è occupato di gestire tutto il sistema di sicurezza della visita di un personaggio così importante. Mentre il titolare parla alla stampa, la mia mente spazia nella storia conciaria dell’Altomilanese. In un tempo che fu, il settore conciario faceva da motore economico all’aerea del Castanese, ma ormai molte piccole e medie concerie hanno chiuso e mi domando: quali sono le motivazioni, di mercato, o gli errori di politica industriale, che hanno portato ad un tale ridimensionamento industriale e in cosa la Famiglia Ramponi è, invece, risultata vincente?
Ramponi spiega: “Molte sono le cose che ci hanno portato al successo: la qualità del nostro lavoro e la riservatezza – continua – l’ampia gamma del nostro catalogo colore che ha soddisfatto da sempre gli stilisti, che hanno richiesto i nostri prodotti. Ultimo punto di forza, non meno importante, i continui investimenti tecnologici”
Ci è piaciuta la frase di chiusura dell’incontro con Ramponi: “ricordo che la Conceria Stefania dà lavoro a circa 200 dipendenti, questa per noi è la nostra grande famiglia”.
Per dovere di cronaca l’indotto della Conceria Stefania, dà lavoro a qualche centinaio di terzisti.
Sappiamo che la Principessa Sirivannavari Nariratana Rajakanya nel suo viaggio italiano, ha avuto incontri anche con aziende tessili e, se decidesse d’investire nell’ alta qualità dei nostri prodotti e del nostro lavoro, non solo conciario, per valorizzare il suo brand, sarebbe un’occasione di rilancio per l’economia locale, sia per le aziende, indotto compreso, che per la creazione di nuovi posti di lavoro…
Qui, da Youtube, la Principessa Sirivannavari Nariratana Rajakanya, apre le porte di casa sua a Vogue Thailand