Champs Elysées, Parigi – L’ultima tappa viene conquistata da Caleb Ewan: il velocista della Lotto-Soudal batte Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma) e Niccolò Bonifazio (Direct Energìe). Quinto posto per Max Richeze (Deceuninck-Quick-Step), non presente allo sprint Elia Viviani. Trionfo sui Campi Elisi per Egan Bernal, il più giovane vincitore nel Dopoguerra, nonché primo colombiano. Grande emozione per Bernal, giunto al traguardo con Geraint Thomas, segno di compattezza e di senso di squadra. L’inizio, dunque, di una carriera ricca di vittorie.
MERCI GRANDE BOUCLE, AU REVOIR PARIS!
Il Tour de France appena concluso ha visto la nascita, se non la consacrazione, di Egan Bernal: colombiano, cresciuto ciclisticamente in Italia, ha regalato un pezzo di storia alla sua nazione, vincendo la Grande Boucle alla sua seconda partecipazione (primo sudamericano a farlo, terzo non europeo). L’anno delle prime volte, contando il trionfo di Carapaz al Giro d’Italia, quelle che non si scordano mai, quelle che rimangono non solo nell’albo d’oro del Ciclismo, ma anche e in particolare nel cuore degli appassionati di questo splendido sport. La vittoria di Bernal è anche una rivincita per lo stesso corridore del Team Ineos, in quanto la sua partecipazione al Tour era tutt’altro che in programma, dato che l’obiettivo primario fosse il Giro d’Italia; una frattura alla clavicola, riportata ad una settimana dalla partenza da Bologna, ha costretto Bernal a disertare le strade italiane e imboccare un nuovo percorso, che lo ha portato sul tetto di Francia e non solo.
Secondo posto per Geraint Thomas, che completa la doppietta Ineos, squadra nata dalle ceneri del Team Sky e continuatrice del dominio britannico. Il gallese, giunto per ripetersi sulla scia dell’edizione 2018, ha pagato forse i secondi persi nella prima frazione pirenaica. Terzo piazza per Steven Kruijswjk, finalmente sul podio in una grande corsa a tappe, dopo la sfortunata partecipazione al Giro d’Italia 2016, in cui una caduta in discesa compromise tutti i suoi sforzi, quando vestiva la maglia rosa. L’olandese e la sua squadra sono stati protagonisti con ben tre vittorie, due in volata e una nella cronosquadre della seconda tappa. Molto presente e ben assistito dai fidi Bennett e De Plus, chiude il podio con i distacchi più risicati della storia della corsa: un grande omaggio ai cento anni della maglia gialla.
E’ stato anche il Tour de France di Julien Alaphilippe, quinto in CG (preceduto anche dalla sorpresa Emmanuel Buchmann), eletto “super combattivo”: il francese ha perso la leadership un po’ per sfortuna, causa calamità naturale, un po’ per mancanza di gamba nelle situazioni decisive. Il corridore della Deceuninck può, in ogni caso, compiere lo switch decisivo per diventare un uomo di classifica vero e proprio, lui che nasce come finisseur da tappe o corse di un giorno. Due vittorie (una in giallo nella cronometro di Pau, dove tutti lo davano per spacciato nel confronto con Geraint Thomas), sempre all’attacco quando vi era la possibilità, ha stravolto le aspettative, sfiorando il trionfo e il podio.
C’è anche l’Italia in questo Giro di Francia, con la tripletta griffata Viviani-Trentin-Nibali e i due giorni in giallo di Giulio Ciccone. Il forlivese, oltre al trionfo e ai vari piazzamenti, si è messo a disposizione del team e del suo compagno Alaphilippe, anche sulle dure pendenze. Matteo Trentin, campione europeo, ha trionfato nella 17a tappa, dopo una splendida cavalcata solitaria, così come lo Squalo, ferito dalle mille difficoltà, ma presente fino all’ultimo, nonostante la condizione non perfetta. Infine Giulio Ciccone, emblema del futuro, due giorni in maglia gialla e secondo nel primo arrivo duro, sulla Planche des Belles Filles. Da segnalare anche il rientro di un ottimo Fabio Aru.
Da ricordare anche la maledizione di Pinot, forse l’avversario diretto di Bernal, ritiratosi a causa di problemi muscolari nella tappa che ha stravolto la classifica generale. Non la prima volta che il corridore della Groupama-FDJ accusa problemi nella terza settimana, considerando la brutta crisi avuta al Giro d’Italia 2018, nella frazione di Cervinia, dove fu trasportato in ospedale con febbre e forte disidratazione.
Si chiude, quindi, un altro appuntamento di sport, in attesa dell’inizio della Vuelta, in programma dal 24 agosto al 15 settembre.
CLASSIFICA DI TAPPA
1 | CALEB EWAN | 161 | LOTTO SOUDAL | 03h 04′ 08” | – | B : 10” | – |
2 | DYLAN GROENEWEGEN | 84 | TEAM JUMBO – VISMA | 03h 04′ 08” | – | B : 6” | – |
3 | NICCOLÒ BONIFAZIO | 172 | TOTAL DIRECT ENERGIE | 03h 04′ 08” | – | B : 4” | – |
4 | MAXIMILIANO RICHEZE | 27 | DECEUNINCK – QUICK – STEP | 03h 04′ 08” | – | – | – |
5 | EDVALD BOASSON HAGEN | 201 | TEAM DIMENSION DATA | 03h 04′ 08” | – | – | – |
6 | ANDRÉ GREIPEL | 215 | TEAM ARKEA – SAMSIC | 03h 04′ 08” | – | – | – |
7 | MATTEO TRENTIN | 107 | MITCHELTON – SCOTT | 03h 04′ 08” | – | – | – |
8 | JASPER STUYVEN | 138 | TREK – SEGAFREDO | 03h 04′ 08” | – | – | – |
9 | NIKIAS ARNDT | 142 | TEAM SUNWEB | 03h 04′ 08” | – | – | – |
10 | PETER SAGAN | 11 | BORA – HANSGROHE | 03h 04′ 08” | – | – | – |
CLASSIFICA GENERALE
1 | EGAN BERNAL | 2 | TEAM INEOS | 82h 57′ 00” | – | B : 8” | – |
2 | GERAINT THOMAS | 1 | TEAM INEOS | 82h 58′ 11” | + 00h 01′ 11” | – | – |
3 | STEVEN KRUIJSWIJK | 81 | TEAM JUMBO – VISMA | 82h 58′ 31” | + 00h 01′ 31” | B : 4” | – |
4 | EMANUEL BUCHMANN | 12 | BORA – HANSGROHE | 82h 58′ 56” | + 00h 01′ 56” | – | – |
5 | JULIAN ALAPHILIPPE | 21 | DECEUNINCK – QUICK – STEP | 83h 01′ 05” | + 00h 04′ 05” | B : 30” | – |
6 | MIKEL LANDA MEANA | 65 | MOVISTAR TEAM | 83h 01′ 23” | + 00h 04′ 23” | B : 8” | – |
7 | RIGOBERTO URAN | 91 | EF EDUCATION FIRST | 83h 02′ 15” | + 00h 05′ 15” | – | – |
8 | NAIRO QUINTANA | 61 | MOVISTAR TEAM | 83h 02′ 30” | + 00h 05′ 30” | B : 18” | – |
9 | ALEJANDRO VALVERDE | 62 | MOVISTAR TEAM | 83h 03′ 12” | + 00h 06′ 12” | B : 6” | – |
10 | WARREN BARGUIL | 211 | TEAM ARKEA – SAMSIC | 83h 04′ 32” | + 00h 07′ 32” | B : 2” | – |