Non sono ancora passate le polemiche per l’aumento dei prezzi dei biglietti ATM e l’ entrata in vigore con il nuovo sistema tariffario integrato, che i pendolari che viaggiano in provincia di Milano e Monza, devono incassare un’altra stangata: un aumento fino al 40% sui costi dell’abbonamento.
Si, perchè dal 1 ottobre non sarà più possibile acquistare gli abbonamenti “solo treno”, ma verranno emessi quelli integrati (treno+bus, treno+metro). Regione Lombardia aumenta di fatto il costo degli abbonamenti cancellando quelli “solo treno”, costringendo così 48 mila pendolari che usano solo il treno ad acquistare per forza il titolo integrato.
In Regione Lombardia l’assessora ai trasporti della Lega Claudia Terzi ha fatto approvare in Giunta una delibera che cancella i biglietti e gli abbonamenti “solo” ferroviari nelle tratte interne al Milanese e alla Brianza (potranno ancora essere usati gli abbonamenti già emessi fino alla loro scadenza).
Non si capisce la fretta di fare approvare tale provvedimento, visto che l’integrazione dev’essere completata in cinque anni. Claudia Terzi dà la colpa proprio all’integrazione tariffaria e alla “fretta” di compierla (attribuendone la responsabilità al Comune di Milano), ma di fatto prende la palla al balzo per portare un pò di soldini ( almeno 10 milioni l’anno) nelle casse di Trenord.
Il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati replica che: “si potevano tenere in vita biglietti e abbonamenti fino al 2024 e invece è stato scelto di aumentarli”. Terzi promette però che a ottobre, nel momento in cui gli abbonamenti “solo treno” saranno cancellati, saranno anche pronte alcune agevolazioni per gli utenti, che quindi alla fine risparmieranno sul prezzo complessivo degli abbonamenti integrati.
Nel rimpallo delle responsabilità interviene l’assessore alla mobilità del Comune di Milano Marco Granelli, spiegando che le agenzie possono prevedere («anche al termine del periodo transitorio e per un periodo massimo di 5 anni») la coesistenza di titoli non integrati, per poter nel tempo rendere convenienti i titoli integrati.
Una transizione non penalizzante per gli utenti, insomma. Che però di fatto non viene ora applicata dalla Regione.
In ogni caso i pendolari che ogni giorno subiscono il disagio di treni sovraffollati, maleodoranti e spesso in ritardo, faranno fatica a capire questi balletti della politica sulla loro pelle.