La comunicazione virtuale sui social, ha visto negli ultimi anni un aumento esponenziale di post e commenti che istigano all’odio razziale, al sessismo, all’odio verso avversari politici e a fare le spese di questo uso ormai inarrestabile, sono soprattutto le donne. Gli Haters (odiatori da tastiera) si scatenanano contro le persone più deboli della società, con post, frasi, pubblicazione di foto rubate dal web e altro, scatenando con i loro post i commenti di altre/i haters. Questi pavidi personaggi, al riparo dello schermo, denigrano e diffamano le loro vittime, senza rendersi conto delle conseguenze della loro condotta, ma senza neanche sapere che i loro comportamenti rientrano nel reato di diffamazione e sono perseguibili penalmente.
E’ accaduto a Marzia Bastianello, nota commerciante ed ex assessora, nonchè consigliera del PD a Magenta: il 3 agosto sulla sua pagina fb, sotto ad un suo commento sul ricorso al TAR vinto dalla comunità islamica, Franco Maria Battista Palmieri, esponente della Lega locale, l’apostrofa, come suo solito fare in modo becero con gli avversari politici, ma rincara la dose, perchè Bastianello è una donna,mettendoci anche un commento sessista degno del peggior patriarca maschista.
Sono arrivate subito a Marzia Bastianello manifestazioni di solidarietà e di condanna del becero commento da cittadine e cittadini, da compagne e compagni di partito e anche da noi di CAM.
Abbiamo aspettato fino ad oggi per scrivere, pensando che la Lega, partito in cui milita il leone da tastiera Palmieri, prendesse le distanze dal suo attivista e condannasse il fatto, scusandosi con Bastianello, come avversaria politica e soprattutto come donna. Non abbiamo letto nessun commento di solidarietà neanche dalle tante donne leghiste o di destra, che ricoprono incarichi istituzionali o meno, nè dalla sindaca Chiara Calati, del cui Consiglio Comunale Bastianello fa parte in veste di consigliera di minoranza. Evidentemente la solidarietà femminile delle donne in politica si esprime solo quando si fanno le sfilate per l’8 marzo e il 25 novembre.
Il fatto è solo l’ultimo di tanti altri commenti che negli ultimi mesi cittadine e cittadini di Magenta hanno prodotto nelle loro o altrui bacheche ai danni di altri cittadini o cittadine e perciò dovrebbe riguardare l’amministrazione comunale, essere di spunto per una seria riflessione sui rapporti umani e sociali che esistono nel territorio.
Inutile poi che il Comune organizzi serate o eventi contro la violenza sulle donne o sui loro diritti, se non si prendono le distanze da tali fatti ( che sono violenza) e non ci si attiva per far si che i cittadini e le cittadine futuri imparino le regole della buona convivenza civile e del rispetto paritario di tutte/i.
La comunicazione dell’odio, sdoganata ormai da personaggi di alto livello istituzionale, che dovrebbero dare esempio di moderazione e correttezza a tutto il Paese, ma che la usano per scopi di partito, è sotto gli occhi di tutte/i e ha di fatto patentato ignoranti e psicolabili a dar voce alle proprie frustrazioni sul web, facendo riaffiorare una cultura patriarcale e maschilista, ma anche razzista, mai sopita in Italia.
Quanto accaduto a Bastianello è solo l’ultimo di altri commenti sessisti che molte donne hanno ricevuto quast’anno da esponenti leghisti che ricoprono cariche istituzionali (uno per tutti il caso di Emma Marrone): è evidente che un partito il cui segretario nazionale fa dell’immagine social il punto di forza della sua perenne campagna elettorale, che non riconosce la gravità e l’emulazione che certi fatti posso avere, considera le donne come semplici corpi al servizio dell’uomo, per il suo piacere sessuale o per dare figli alla Patria.
Abbiamo contattato il segretario della Lega locale Kevin Bonetti, che ha così commentato il fatto occorso a Marzia Bastianello: ” Non è rilevante, abbiamo cose più importanti di cui occuparci” e non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni.