Il problema dell’odio dilagante sui social è fortemente sentito, soprattutto dalle donne, e presente nella vita sociale online di tutti i giorni. Per questo è nata una campagna con l’obiettivo di cambiare la cultura e le condizioni comunitarie della vita virtuale, rivoluzionando il concetto di libertà di espressione e inserendolo in un contesto di mutuo rispetto. #Odiareticosta nasce da un’idea dell’avvocata Cathy La Torre dello studio Wildside Human First e attivista lgbtq, insieme a Maura Gancitano, filosofa fondatrice della Scuola di Filosofia e della Casa Editrice e Libreria Teatro Tlon.
#OdiareTiCosta, la campagna lanciata lo scorso 22 luglio contro ogni forma di denigrazione e calunnia online e mira a colpire tutti coloro che approfittano del filtro dato dallo schermo del pc, specificando che chiunque abbia un comportamento scorretto sui social è passibile di denuncia per il reato di diffamazione, previsto all’art. 595 del codice penale: le vittime di accuse denigratorie, falsità e calunnie, possono ora segnalarle a odiareticosta@gmail.com, mandando semplicemente il link del post a cui si riferisce la segnalazione. Un team di esperti, composto da avvocati, hacker etici, investigatori privati, filosofi, scrittori e divulgatori, procederanno a una serie di controlli per raccogliere le prove e risalire all’autore del commento incriminato, suggerendo gratuitamente alla vittima la strategia giudiziaria da percorrere al fine di ottenere un risarcimento per il danno ricevuto.
I membri di #OdiareTiCosta hanno incontrato il 1°agosto i vertici di Facebook per sensibilizzare la rete sull’odio indiscriminato e per aggiornare – e soprattutto far rispettare – quegli “standard di comunità” che vengono accettati da tutti gli iscritti al social. #OdiareTiCosta segnalerà direttamente a Facebook eventuale abusi, impegnandosi nel frattempo a strutturare anche in Italia una vera e propria procedura da introdurre nei Codici di Condotta sottoscritti dalle principali piattaforme social con la Commissione Europea.