Era stato annunciato diverse volte, ma ora è una certezza: l’Agenzia delle Entrate da settembre partirà con i controlli diretti sui conti correnti degli Italiani, per verificare se a depositi e prelievi corrispondono spese e uscite di cassa in linea con lo stile di vita del contribuente e della sua famiglia.
Dal 1° settembre 2019 partono i nuovi controlli previsti dalla normativa antiriciclaggio e dal piano di lotta all’evasione fiscale.
I limiti relativi all’uso del contante sopra i quali possono scattare le verifiche del Fisco sono fissati a 10.000 euro mensili, ma oggetto di attenzione saranno anche i versamenti o i prelievi di somme singolarmente pari a 1.000 euro.
Il “risparmiometro” è un software che misura i risparmi in banca accumulati dal contribuente in un anno e li confronta con i redditi da questi dichiarati. In sostanza è un algoritmo che verifica se i risparmi accumulati in un anno sono coerenti con i redditi dichiarati. In caso di scostamento fra entrate e uscite superiore al 20%, crea degli elenchi selettivi su cui poi scattano i controlli. Il Risparmiometro lavora in autonomia, avvalendosi di un’enorme mole di dati accumulata in dieci anni.
Banche, Poste ed istituti di credito dovranno trasmettere le comunicazioni nel caso di superamento dei limiti di 10.000 euro mensili relativi a prelievi o versamenti di denaro contante, anche qualora relativi a singole operazioni di importo unitario pari o superiore a 1.000 euro.
Il denaro contante diventa sorvegliato speciale non solo ai fini della normativa sull’antiriciclaggio, ma anche per quel che riguarda i controlli anti-evasione da parte di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia delle Entrate rende noto che è terminato un periodo sperimentale di controlli con il risparmiometro ed entro il 15 settembre partiranno le lettere ai contribuenti oggetto di verifica nei mesi di di aprile, maggio, giugno e luglio 2019.
Saranno oggetto di controllo tutti i conti correnti bancari, di imprese e partite Iva, ma anche di persone fisiche, cioè tutti cittadini, per scovare tutti i tipi di evasione, anche quelle di lieve entità. La forza di questo sistema è che opera in automatico, non richiede cioè la mano del funzionario. Per cui sarà il computer a dire all’Agenzia delle Entrate quali soggetti stanno evadendo, senza bisogno che prima venga avviata un’apposita indagine. Ma con il risparmiometro, o super anagrafe fiscale, il fisco potrà conoscere nel dettaglio tutte le movimentazioni e gli elementi di natura finanziaria dei contribuenti. Quindi, anche i bonifici ricevuti e i versamenti di denaro contante allo sportello. Il che significa controlli molto più mirati rispetto al passato.
Con il Risparmiometro è stata creata la Super Anagrafe, condivisa con l’Agenzia delle Entrate, mediante la quale saranno effettuate le analisi del rischio volte a scovare i possibili casi di evasione fiscale, alla quale può accedere anche la Guardia di Finanza, che per ora, dai dati della sperimentazione conclusa, ha individuato 156 “sorvegliati speciali”.