Ottava tappa: Rendondela-Pontevedra
Lascio andare le resistenze e mi abbandono alla fluidità dello stare vicino alla terra.
Chiara: “Partiamo all’alba con il fresco e il buio del mattino; andiamo disperati alla ricerca di un caffè (da buoni italiani non si può certo partire senza). Dopo circa una mezz’oretta ecco, finalmente, comparire all’orizzonte un grazioso baretto in legno con scritto fuori: “DESAJUNO DEL PEREGRINO“; questo è il posto che fa per noi!!!!!
Ora sì,che siamo pronti.
Questa per me è stata una delle tappe più belle, ricca di momenti magici da mettere nello zaino del ritorno; innanzitutto mentre cammino mi si avvicina un altro pellegrino, il quale voltandosi verso di me, con un viso raggiante e sereno mi dice: “your smile is beautiful”. A quelle parole non posso che ringraziare e sorridere ancora di più. Avanziamo e lungo la strada nei boschi troviamo tanti piccoli baracchini a dare ristoro per i camminanti; vendono un po’ di tutto: frutta, bibite, caffè, gadjet. E’ bellissimo il senso di cura che passa nei loro occhi e dalle loro mani. Poi incontriamo un venditore di oggetti in cuoio, sempre in tema di cammino, troppo bellini e ancora più magico è incontrare un musicista,seduto accanto ad un albero, accompagnare con la sua musica, i nostri passi stanchi. Lo so sembra una cosa da poco, ma da dentro giuro che non lo è, anzi! Quasi tutto il tragitto si è svolto nel bosco e io bon posso che gioire di ciò; il mio corpo era vivo, presente, forte. La forza e l’energia degli alberi erano percepibili in ogni singola cellula del mio corpo. Mi lascio andare alla terra per prepararmi al grande salto“.