Undicesima tappa: Incredibilmente Santiago
Chiara: “Lascio andare il passato, i suoi nodi, le sue ferite, le energie sprecate, il rancore e i macigni nel cuore. Lascio andare le battaglie perse in partenza, ogni lacrima sprecata. Lascio andare la paura di scegliere ,la paura di mettere un piede dopo l’altro. Porto con me il bisogno di avere una meta, una direzione, un progetto. Porto con me l’apertura alla realtà che ci circonda, alla capacità di cogliere i segni nel modo giusto. Dico grazie alla fluidità dell’acqua, al suo scorrere senza arrestarsi mai, al suo assumere forme differenti, che includono e regalano vita. Dico grazie alla terra che ha accolto e guidato i miei piedi. Dico grazie al volo leggero dei gabbiani che mi sono stati maestri, dico grazie per il profumo degli eucalipti, dei pini marittimi, del bucato dei panni stesi lungo i viali. Dico grazie per i ricordi di bambina, in vacanza con la mia famiglia e alle lacrime della mia “nonita”. Grazie alle persone a casa che mi vogliono bene e che hanno fatto il tifo per noi. Ringrazio per ogni storia incontrata lungo questo cammino, alle cure ricevute, ai sorrisi e anche al dolore di certi momenti. Porto con me la necessità di affrontare le mie paure, di vincerle non combattendole, ma accogliendole.
Mentre camminavo pensavo ad una frase di Cohelo in cui si dice che ognuno di noi ha una propria leggenda personale e tutto l’universo si adopera perché possiamo realizzarla. Oggi, per me e mio padre, è andata così; avevamo ormai deciso di arrivare martedì a Santiago a causa di un dolore al ginocchio di papà; invece senza grossa fatica siamo arrivati a Santiago, quasi senza pensarci…. Tutta la forza della natura è stata con noi. E’ proprio vero, lungo il cammino di Santiago, le magie accadono“.
Grazie Chiara, noi di Cam e i nostri lettori, hanno camminato con te e tuo papà!