La cultura dell’antimafia non è tra le priorità della sindaca di Magenta, Chiara Calati.
Riceviamo e pubblichiamo:
La Carovana Antimafia dell’Ovest Milano deve prendere atto del disinteresse mostrato dal primo cittadino nei confronti del programma formativo presentato ormai oltre un anno fa alla giunta magentina. Da anni l’associazione che sul territorio promuove convegni e assemblee sul territorio dell’Ovest Milanese e che si impegna a portare nelle scuole progetti per sensibilizzare i più giovani alla cultura della legalità e al contrasto delle mafie si è vista, per l’ennesima volta, sbattere la porta in faccia dalla sindaca Calati.
Tutto ha avuto inizio più di un anno fa, quando l’associazione, non senza fatica, ha chiesto e ottenuto un incontro con la prima cittadina proprio per proporre la realizzazione di percorsi culturali all’interno delle scuole superiori della città e che avrebbero riguardato le classi quarte e quinte degli istituti Itis Einaudi, Ipsia Macello e i licei Quasimodo e Bramante. Un’occasione, che avrebbe coinvolto quasi un migliaio di studenti, per incontrare istituzioni, uomini e donne che da anni si impegnano nel contrasto delle mafie e che hanno fatto della legalità la loro bandiera. Il progetto sarebbe dovuto partire durante lo scorso anno scolastico (2018-2019), ma i continui rinvii richiesti, e imposti, dalla sindaca Calati, delle riunioni organizzative necessarie hanno portato a far slittare tutto all’anno successivo, quello appena iniziato (2019-2020), che sempre a causa del disinteresse di Calati, della sua squadra e per la manifesta inadeguatezza della sindaca, non potrà iniziare.
Per evitare inutili polemiche sgomberiamo subito il campo da equivoci. La Carovana, per realizzare il progetto rivolto a circa 1.000 studenti aveva chiesto all’amministrazione un contributo di 2.500 euro che sarebbe servito per l’acquisto del materiale necessario, il rimborso per gli spostamenti degli esperti che avrebbero partecipato incontrando i ragazzi, il rimborso delle ore di lavoro perse dai volontari che avrebbero aderito all’iniziativa, la pubblicazione del lavoro finale svolto dagli studenti come chiesto dall’amministrazione di Calati. La sindaca ha sempre dichiarato di aver a disposizione questo denaro e la Carovana ha sempre dichiarato che, in mancanza di risorse, sarebbe stata anche disponibile a svolgere il progetto a costo zero per l’amministrazione pur di garantire un’esperienza formativa ai giovani studenti. Il lato economico non sarebbe stato dunque un problema che avrebbe potuto o dovuto fermare il progetto e negare un’occasione irripetibile ai ragazzi delle scuole cittadine.
Nonostante tutto però, il progetto è stato rinviato per oltre un anno a causa della mancanza di tempo di Calati che si era detta “interessata” e che avrebbe “seguito di persona” la realizzazione. Confidando nella buona volontà di Calati, la Carovana lo scorso anno ha incontrato i ragazzi delle classi quinte dei licei magentini. Una mattinata di confronto importante in cui Calati ha potuto consegnare la Costituzioni italiana ai 18enni. Si è trattato di un momento formativo, ma il dubbio è che per la sindaca sia stato soltanto un’occasione per farsi pubblicità e propaganda. A quel singolo incontro, infatti, sarebbe dovuto seguire un percorso formativo per i giovani. La Carovana resta infatti convinta che gli interventi ‘spot’ servano a poco, ma sia importante affrontare il tema della lotta alla mafia e della legalità in maniera organica e continuativa. Un punto fin da subito chiarito con Calati. La Carovana ha atteso per oltre un anno che la sindaca trovasse il tempo necessario da dedicare a questi temi, ma dopo l’ennesimo ritardo e appuntamento annullato all’ultimo minuto è ormai chiaro che il sindaco non sia interessato alla lotta alla mafia e che i progetti formativi per i ragazzi non siano tra le sue priorità. Lo scorso giovedì 12 settembre la Carovana avrebbe dovuto incontrare Calati per definire l’avvio dei corsi per questo anno scolastico. Il tanto atteso incontro, l’ennesimo, è stato annullato dal sindaco solo tre ore prima dell’appuntamento.
“La Carovana è stufa e non ha altro tempo da perdere per farsi prendere in giro dalla sindaca Calati”, ha detto il presidente dell’associazione Piero Sebri. “L’antimafia e la formazione dei ragazzi sono due cose serie che non possono essere rimandati a secondo degli impegni della prima cittadina. Se Calati non è in grado di seguire il progetto lo dica e passi la palla in mano a qualcuno che lo sappia fare, se invece non è interessata alla lotta alla mafia e alla formazione degli studenti ce lo dica chiaramente senza farci perdere altro tempo. Per oltre un anno abbiamo aspettato che Calati organizzasse, come da lei promesso, un incontro con i dirigenti scolastici per dare il via al progetto, ma questo incontro non è mai avvenuto”, spiega ancora Sebri prima di concludere: “È ormai evidente l’inadeguatezza della sindaca, noi però non siamo disposti a farci prendere in giro”.