“Nella zona dell’Altomilanese nell’ultima settimana, alcune persone che hanno messo in vendita animali domestici online o mobili, oggetti usati sono stati truffati da non ben identificati acquirenti delle loro merci e animali” così racconta Ada Orsatti, presidente dell’Associazione AILA ONLUS Associazione Italiana Lotta agli Abusi, che ha raccolto le testimonianze di molte persone truffate del territorio dell’Altomilanese, ma anche della provincia di Varese e di Como.
I racconti sono tutti uguali: la persona mette in vendita sui siti online un gatto o un mobile. Riceve di sera la telefonata di un potenziale acquirente che si dice interessato e pattuisce il prezzo. Poi il cliente chiede al venditore il numero Iban per accreditare l’acquisto. Passano alcuni minuti e richiama dicendo che il sistema non accetta la sua carta Poste Pay allora gli dice di recarsi al banco Posta con il proprio bancomat. Una volta giunto qui la persona riceve un’altra telefonata che gli spiega una procedura da seguire: il venditore deve mettere nel banco Posta il proprio bancomat e deve digitare un codice che gli viene dato per la transazione. Questo è il momento dell’inganno: il codice dato serve a trasformare la transazione in pagamento a favore del truffante, che ora ha accesso al conto corrente del venditore e può attingervi.
Con questo sistema sono state truffate moltissime persone: 2 a Turbigo, 1 a Castano Primo, 13 a Vanzaghello, 18 a Busto Arsizio, 12 a Legnano, 2 a Ferno. Alcune di loro si sono rivolte alla Polizia Postale portando i numeri di cellulari dei truffatori, ormai inservibili e hanno fatto denuncia, ma tutte le segnalazioni sono arrivate all’Associazione AILA, che ha ricevuto altre segnalazioni simili da Como e Varese.
Chi volesse avere informazioni e assistenza in merito a casi simili, o altri abusi subiti, può scrivere a Ada Orsatti ailaorsatti@virgilio.it