A solo qualche ora di distanza dalla missiva firmata dagli 82 sindaci appartenenti al territorio della Città Metropolitana di Milano, la risposta del destinatario, l’assessora Claudia Maria Terzi, non si è fatta attendere.
Quest’ultima ha, difatti, espresso la sua vicinanza agli amministratori ricordando il “tesoretto milionario” a disposizione della città di Milano e suggerendo la possibilità di “recuperare questa cifra rinunciando a una minima parte dei maggiori introiti garantiti dalla tariffazione integrata”. In pratica, l’assessora si riferisce a quei 50 milioni di euro che dovrebbero derivare dal Nuovo Sistema Tariffario Integrato del bacino di mobilità entrato in vigore lo scorso 15 luglio 2019, il quale ha portato i pendolari della provincia di Milano a risparmiare sugli abbonamenti e ad uniformare maggiormente la mobilità della Provincia di Milano.
Inoltre, l’assessora ha rimbalzato l’appello dei sindaci alle responsabilità di Roma, macchiando così una questione di bene comune con un colore partitico e politico: “Gli amministratori del capoluogo lombardo, come alternativa, possono rivolgersi al Governo giallorosso, chiedendogli di garantire i finanziamenti che spettano alla Lombardia“.
Perciò, visto il clima di incertezza e preoccupazione in cui sono stati lasciati i cittadini, la redazione di CAM non ha potuto nascondersi e ha deciso di ascoltare il parere di alcuni degli amministratori del territorio milanese firmatari della missiva.