Le dinamiche del mercato e il loro scontro con le necessità dettate da un’emergenza che ha turbato radicalmente il comune vivere della popolazione mondiale. La scoperta di nuovo risorse preziose e l’impatto di queste sulla società dei consumi. Ecco le mascherine, il bene più ambito ai tempi del coronavirus.
15/04/2020
A cura della Redazione
Le denunce circa i prezzi esorbitanti delle mascherine sono diventate il leitmotiv del dibattito pubblico sui mas media e sui social network. I mezzi di protezione personale per viso e naso sono ormai le nuove risorse preziose, al pari quasi dell’oro, e la loro disponibilità nelle farmacie, nei grandi dispacci e in qualunque altro centro merci rasenta lo zero. La società e l’era dei consumi hanno riscoperto un bene che, forse, per molto tempo è stato trascurato, finendo nel dimenticatoio comune: la salute. Troppo spesso la sua tutela è stata oggetto della negligenza pubblica, in nome del capriccio per la mancanza di un determinato oggetto che avrebbe colmato il vuoto di piacere e portato alla felicità individuale. Ed è l’avvento di una pandemia ad aver mutato le dinamiche del mercato, della domanda e dell’offerta, portando in auge un prodotto che mai avremmo immaginato raggiungere tali cifre. Il bisogno di protezione, di sentirsi sicuro, al riparo dal morbus imperante spinge l’uomo e il mondo del commercio, sia dalla parte del produttore che da quella del consumatore, a reinventarsi nelle scelte del proprio ruolo in un periodo in cui la quotidianità è fortemente turbata.
E’ lecito, tuttavia, porsi un interrogativo: vi è una moralità, un senso di compassione nello stabilire determinati prezzi per la vendita delle mascherine? La salute deve essere sostenuta da un simile esborso di denaro come quello cui stiamo assistendo? Sono quesiti che hanno raggiunto in pochi istanti il centro dei discorsi e delle polemiche quotidiane. L’appello ad un abbassamento del costo dei dispositivi di protezione riecheggia quotidianamente sui mezzi di comunicazione del nuovo millennio. Le istituzioni si rendono protagoniste di azione solidali, quali distribuzioni di mascherine, mentre gli speculatori persistono nella loro azione,incuranti del grido di numerosi consumatori spaventati per la loro vita. Sorge, dunque, una domanda che, in un’epoca in cui molti gridano alla preponderanza del neoliberismo, sembra quasi scontata: qualcuno controlla?