Si allunga l’elenco delle storie che non avremmo mai voluto raccontare.
Il papà di Giuseppe Fiumanò di Magenta è morto all’età di 84 anni lo scorso 4 aprile all’ospedale di Abbiategrasso. Positivo al tampone per Covid – 19. Un’altra vittima del maledetto virus. Il figlio denuncia quanto accaduto e dal suo racconto emergono numerose cose che non sono del tutto chiare. L’84enne si trovava nel nucleo Alzheimer dell’istituto Golgi di Abbiategrasso per un breve periodo. Uno di quei periodi che consentono ai familiari di poter contare su una struttura e su personale qualificato per assistere le persone colpite dall’Alzheimer. Così era per il papà di Fiumanò che stava seguendo il suo percorso.
Finchè lo scorso 18 marzo viene trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Abbiategrasso, dove gli viene riscontrato un addensamento polmonare. “Mi spiegano che gli è stato fatto il tampone, ma con esito negativo – dice il figlio Giuseppe – mio papà viene dimesso e resta tre giorni a casa. Giorni durante i quali le sue condizioni peggiorano”. Fiumanò, aggravatesi le condizioni di salute del papà, non può fare altro che allertare i soccorsi. Arriva l’equipaggio di un’ambulanza che lo trasferisce al pronto soccorso del Fornaroli di Magenta. L’uomo aveva in corso una polmonite. Gli viene praticato un altro tampone e al figlio spiegano che anche questo ha dato esito negativo.
L’84enne viene così trasferito all’ospedale di Abbiategrasso dove gli viene praticato il terzo tampone e tutti i familiari che erano entrati in contatti con lui vengono messi in quarantena. “Da quanto mi è stato detto questa volta l’esito del tampone era positivo – commenta il figlio – A distanza di tre giorni, il 4 aprile, mi comunicano il decesso di mio papà. Ovviamente non lo posso vedere”. Giuseppe, nel frattempo, ha concluso la sua quarantena. Ha tantissimi dubbi su quanto è successo. Oltre al dolore per la scomparsa del padre ci sono anche altri timori che affiorano in questi giorni. “A noi che siamo entrati in contatto con papà è stato detto soltanto di rimanere in isolamento – continua – Abbiamo chiamato il nostro medico di base e sono stato contattato dal Comune. Nessun tampone è stato fatto a me che vivo solo, alla famiglia di mio fratello e alla famiglia di mia sorella. Finita la quarantena abbiamo avuto la possibilità di uscire di casa, recarci al supermercato, compiere le azioni che vengono concesse in questo periodo di isolamento. E non sappiamo se eravamo negativi o meno. Ho dei dubbi su tutto. Concedetemelo. Non posso essere sicuro nemmeno del fatto che a mio papà abbiano fatto tutti questi tamponi. Auspico che si faccia chiarezza sulle procedure e che i parenti non vengano lasciati soli”.