SCRIVE ANGELO PARATICO: La posizione delle mani della Gioconda, poggiate sul ventre, pare indicare una gravidanza in corso. Altrimenti, prospetticamente, sarebbero troppo alte, senza appoggio. La mancanza di gioielli e altri ornamenti non indica una dama di alto rango. Inoltre, un sottile velo era apparso durante una indagine condotta al Louvre nel settembre del 2006, già visibile sulla fronte della donna. Questo velo, nella Toscana di quegli anni, veniva portata dalle donne in dolce attesa. Non sappiamo perché Leonardo non completò mai quel quadro (ancora oggi non è finito) e forse lo modificò lentamente nel corso degli anni. Come scrisse Sigmund Freud fu forse perché vedeva in esso una immagine onirica della propria mamma, che fu l’unica donna che egli davvero amò.
Questo semplice fatto pare ulteriormente allontanare la possibilità che la donna rappresentata nel quadro fosse Monna Lisa Gherardini del Giocondo, la moglie d’uno strozzino fiorentino. Il formato di questo quadro era troppo grande (55×77 cm) per la moglie di un simile personaggio, e Leonardo non avrebbe mai accettato di dipingerlo. Forse, pagato a peso d’oro, dipinse una testa di sua moglie su di un quadro di piccole dimensioni, andato perduto.
Nel 2015 avevamo scritto un articolo su questo blog nel quale presentavamo l’ipotesi di Roberto Zapperi, che nel 2012 pubblicò un libro intitolato ‘Monna Lisa Addio’. Zapperi partì da una delle poche affermazioni certe fornite direttamente da Leonardo da Vinci. Incontrando Antonio De Beatis e il Cardinale d’Aragona, a Cloux in Francia il 10 ottobre 1517, Leonardo disse che si trattava di: “…dona fiorentina facta di naturale facto ad istanza del quondam ma.co Jiuliano de Medici”.
Il diario scritto da Antonio De Beatis apparve solo nel 1883 su di uno scaffale della biblioteca Vittorio Emanuele di Napoli, trovato da Ludwig von Pastor (1854-1925). Intuendo la sua grande importanza storica pubblicò una prima edizione critica nel 1905, facendo una collazione dei manoscritti originali.
Secondo Zapperi, il committente fu il suo defunto patrono, il Magnifico Giuliano de’ Medici, duca di Nemours (1479-1516). Dunque, il collegamento con Giuliano, che mai conobbe la Monna Lisa, essendo stato esiliato da Firenze dal 19 novembre 1494 al 1° settembre 1512, escluderebbe una datazione al 1503-1505 e sposterebbe in avanti la sua esecuzione. Zapperi spiega che la dipinse a Roma verso il 1512-13. In tal caso la donna rappresentata sarebbe Pacifica Brandani, una urbinate e amante del duca di Nemours. Non fiorentina, dunque, ma comunque morta di parto nel dare alla luce il futuro cardinale Ippolito de’ Medici (1511-1535).
Questo spiegherebbe l’aria rassegnata eppur serena della dama; il sottile velo di seta nera che porta sul capo; il sorriso triste e benigno; la mancanza di anelli e di collane. È un po’ come se stesse guardando giù dai Campi Elisi, immersa in un paesaggio maestoso e paradisiaco, quasi a voler rincuorare il proprio figlioletto, come a dirgli che non potrà rivederlo in questo mondo ma che lo aspetta nell’aldilà.
L’unica ipotesi che soddisfa le tre condizioni: dama fiorentina, in dolce attesa, e per la quale il Magnifico Giuliano chiese un ritratto a Leonardo può essere una sola, come spiegheremo qui sotto.
Evidentemente Leonardo Da Vinci alludeva allo zio del duca di Nemours, il Magnifico Giuliano de’Medici, fratello di Lorenzo de’Medici. Giuliano morì domenica 26 aprile 1478 mentre assisteva alla messa nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, trafitto da diciannove colpi di spada inferti da Franceschino Pazzi e da Bernardo di Bandino Baroncelli.
Esattamente un mese dopo l’assassinio di Giuliano, il 26 maggio 1478, nacque un suo figlio naturale che il giorno successivo fu battezzato con il nome di Giulio, alla presenza d’Antonio da Sangallo, un amico del defunto Giuliano de’Medici e che seguiva le istruzioni di Lorenzo de’ Medici, per coprire lo scandalo. Il neonato fu accolto nella famiglia ed educato insieme ai figli di Lorenzo. Nel 1523 Giulio de’ Medici verrà eletto papa con il nome di Clemente VII e il Machiavelli gli dedicherà le sue Istorie Fiorentine.
La madre di Giulio, che morì nel darlo alla luce, era la cortigiana Fioretta Gorini (1453-1478) della quale nulla conosciamo. Può essere che quando Giuliano seppe che la sua amante era in dolce attesa chiese al giovanissimo Leonardo di dipingere il suo ritratto? Oppure fu Lorenzo che gli chiese di dipingerla, subito dopo la loro morte? Non lo sappiamo ma nel 1478 Leonardo lavorava in proprio da un anno ed era a caccia di ordini.
Dunque, Leonardo Da Vinci si riferiva a Giuliano senior, parlando ai due visitatori napoletani e non a suo nipote, Giuliano, duca di Nemours e la Gioconda potrebbe essere stata iniziata venticinque anni prima di quanto si è sempre pensato, forse prima ancora di Ginevra de’ Benci, conservata alla National Gallery di Washington.
Nell’immagine sopra, Fioretta Gorini al museo del Bargello, opera di Verrocchio o di Leonardo
Angelo Paratico