SAN VITTORE OLONA, 12 MAGGIO 2020 – Un lento e graduale ritorno verso la normalità che deve necessariamente passare, anche dalla possibilità, seppure a distanza di sicurezza, di riabbracciare virtualmente i propri cari.
INCONTRI IN SICUREZZA TRA RESIDENTI E FAMILIARI – Così, presso la Casa Famiglia di Fondazione Mantovani a San Vittore Olona ha preso il via dallo scorso 6 maggio la ‘fase2’ anche per i residenti della struttura. “Con le debite precauzioni (usando guanti e mascherina), garantendo il distanziamento sociale di almeno 2 metri e rigorosamente all’aperto –spiega il coordinatore Matteo Mantovani che sta sostituendo temporaneamente la dr.ssa Galli– stiamo organizzando queste visite, sempre fermo restando le indicazioni fornite dal nostro personale medico”. Tutto si svolge sfruttando al meglio gli ampi spazi esterni di cui la Casa Famiglia dispone e con l’accesso di un solo famigliare per residente.
CENTRALITA’ AL BENESSERE DEI RESIDENTI – “La Casa è chiusa da più di due mesi. Ora pensiamo che possa davvero essere determinante ritornare a favorire una modalità di incontro, almeno visiva e a distanza: uno sguardo di affetto, un sorriso commosso, una mano che si apre a chi si vuole bene può contribuire al benessere dei residenti, a volte meglio dei farmaci, rassicurando altresì i familiari sullo stato di salute dei propri cari che hanno espresso grande soddisfazione” sottolinea la Direzione della struttura, che ricorda anche l’iniziativa speciale organizzata domenica, in concomitanza della Festa della Mamma. “Considerata l’impossibilità materiale dei figli d’incontrarsi con i propri cari abbiamo infatti pensato di festeggiare le nostre mamme residenti con una torta speciale e un omaggio floreale”.
180 VIDEOCHIAMATE ALLA SETTIMANA – Un grande impegno dunque per garantire, pur a fronte delle nuove regole sanitarie, la centralità dei rapporti tra residenti e familiari, che si è concretizzato soprattutto con l’iniziativa della Videochiamata assistita: 180 infatti le videochiamate effettuate settimanalmente con il supporto dell’equipe animativa, a cui si aggiungono i contatti con sanitari e medici con costanti ragguagli sulle condizioni dei parenti.