In attesa che siano riaperti anche gli spostamenti tra le regioni, la Lombardia può già offrire una vasta gamma di opportunità per quanti desiderano fare semplicemente “quattro passi” oppure vogliono cimentarsi in un vero e proprio cammino. La Via Francisca del Lucomagno è pronta ad accogliere pellegrini, viandanti, semplici curiosi o amanti della natura, dell’arte e della storia. Nei suoi 135 km che collegano Lavena Ponte Tresa (al confine con la Svizzera) a Pavia, la Via Francisca del Lucomagno attraversa le province di Varese e Milano, intersecando luoghi di grande interesse culturale, storico e naturalistico.
La Via è stata rimessa praticamente a nuovo grazie al progetto di valorizzazione che, nato quattro anni fa per volontà della presidente dell’Associazione Internazionale della Via Francigena, è stato sviluppato da nove realtà e 50 enti in collaborazione con la Regione Lombardia e la Provincia di Varese, anche con il sostegno del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale di Regione Lombardia – POR FESR 2014-2020. L’intero tracciato è stato puntualmente mappato, segnalato e attrezzato, diventando solamente l’anno scorso, con i lavori ancora in itinere, meta di quasi mille pellegrini. Tanti sono infatti coloro che si sono incamminati dalle rive del Lago Ceresio, sulle quali si affaccia Lavena Ponte Tresa per raggiungere la tomba di Sant’Agostino nella basilica di San Pietro in Ciel d’oro a Pavia. In totale, otto tappe per passare dalle Prealpi allo splendido ponte coperto sul Ticino, seguendo le orme di quanti fin dall’anno mille scendevano dal nord Europa per raggiungere Roma. Il tratto italiano (e lombardo) della Via Franciscca del Lucomagno si inserisce in un percorso storico. La Via Francisca del Lucomagno infatti entra in Italia nel pittoresco paese di frontiera sul Lago Ceresio dopo aver percorso 375 chilometri da Costanza passando dal Canton San Gallo, i Grigioni e poi il Canton Ticino. E dopo Pavia si collega alla Via Francigena diretta verso la Città eterna. La Via Francisca permette anche di raggiungere Arles e da lì il Cammino di Santiago de Compostela.
È un’arteria che si snoda in un territorio fortemente urbanizzato, ma che nel tempo ha saputo conservare quegli elementi capaci di renderla unica e ben riconoscibile. Cinque parchi (Argentera, Campo dei Fiori, Medio Olona, Altomilanese e della Valle del Ticino), luoghi impregnati di grande fede come il Sacro Monte di Varese, il monastero di Cairate, l’abbazia di Morimondo e non certo ultima la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, ma anche testimonianze storiche di assoluto valore quali il monastero di Torba e borghi come Castiglione Olona ne fanno un itinerario suggestivo e arricchente.
Grazie inoltre alla fitta rete di trasporto pubblico che collega il territorio, ogni singola tappa può essere vissuta anche singolarmente per una passeggiata nel weekend. La Via Francisca del Lucomagno è la vera novità di questo 2020: un piccolo scrigno che custodisce al suo interno diversi gioielli e che, a causa delle restrizioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria, si può offrire per il momento ai soli residenti in Lombardia. Ma è certo che, una volta riaperti i confini regionali diventerà un punto di riferimento non solamente per gli appassionati camminatori, ma anche per coloro che vogliono andare alla scoperta di un territorio ricco di storia, cultura e natura.