XVII – I conflitti esistenti all’interno delle diverse anime della Democrazia Cristiana e del Partito Socialista portarono al blitz del 6 giugno 1992, un Consiglio comunale di grande impatto emozionale, durante il quale fu sfiduciata l’Amministrazione Vezzani e si insediò l’Amministrazione Lassini.
1 – LASSINI Roberto, sindaco, Dc; 2 – DELL’ACQUA Edoardo, Pds, vice Sindaco; 3 – COLAFATO Raffaele, Pds; 4 – FERULLO Vitaliano, Psi; 5 – PERRONE Bruno, Dc; 6 – ABATI Amelia, Pds; 7 – RICCARDI Fabio, Pri, assessore esterno, il cui posto in Consiglio sarà preso da Gualdoni Giovanni alla fine del ’92; 8 – BARONCHELLI Terenzio; 9 – CAVENAGO Gianfranco; 10 – DAL LAGO Gabriele; 11 – ORLANDI Luciano;
12 – PASTORI Graziella; 13 – CRIPPA Bernardo Ezio; 14 – FERRARI Alessandro; 15 – FOTI Francesco; 16 – LEONI Giuseppe; 17 – MACCHI Giampiero; 18 – RAMA Tiziana; 19 – STEFANI Edoardo; 20 – VEZZANI Marcoaurelio.
Una lettera anonima e l’apertura da parte della Procura della Repubblica di Milano (Pubblico Ministero, Margherita Taddei) di un’inchiesta giudiziaria portarono all’arresto, il 22 giugno 1993, del sindaco Lassini e dei consiglieri comunali Orlandi e Leoni. Dopo sette anni tutti gli amministratori furono assolti con la formula “il fatto non sussiste”, ma il paese si era ormai diviso in due tronconi che niente, in seguito, riuscì a riunire. Il 30 giugno 1993, sull’onda dell’emozione per l’arresto degli amministratori, il Consiglio Comunale decise di azzerarsi. Il danno che l’errore giudiziario provocò al paese fu enorme e nessun magistrato – come al solito – pagò.
FOTO Due momenti del Consiglio Comunale del 6 giugno 1992, durante il quale fu sfiduciato il sindaco Vezzani ed nominato il sindaco Lassini. Oggi un’operazione del genere non sarebbe più possibile in quanto la sfiducia al Sindaco porta direttmente alle elezioni comunali