Il caso Provera, direttore editoriale di ‘Ticino Notizie’ e responsabile editoriale di ‘Liberi davvero’, un giornale di partito?. Ma vi pare normale una cosa del genere?
Può un giornalista essere veramente libero di fare il suo mestiere? Temiamo proprio di no. Le difficoltà le conosciamo, ma nonostante tutto la maggior parte di noi va avanti con grande onestà. Facendo il suo lavoro con pochi soldi e più per passione che per altro. Proprio ieri ho avuto tra le mani il primo numero di ‘Liberi davvero’, giornale schierato politicamente, distribuito gratuitamente in alcuni comuni del castanese e riconducibile ad un noto politico del territorio. Si apre con un bell’editoriale in cui si parla di giustizia, di libertà, di voglia di ripartire dopo i mesi di sofferenza per l’emergenza Covid – 19. Firmato da un giornalista che non sono mai riuscito ad apprezzare. Ovvero Fabrizio Provera. Mi chiedo subito una cosa. Come può Fabrizio Provera, direttore editoriale di un organo di partito essere libero di svolgere il suo lavoro in una testata indipendente come ‘Ticino Notizie’? Possibile che l’Ordine dei Giornalisti non possa in una qualche maniera intervenire, che non intraveda un conflitto di interessi? Io che sono un povero giornalista che tiro a campare in maniera onesta mi sembra che il conflitto di interessi sia palese. Ma evidentemente può darsi che non sia così e sia io a sbagliarmi. Le mie sono solo considerazioni e non voglio accusare nessuno. Faccio una breve ricerca e scopro che il nome di Provera non compare nell’Albo dell’Ordine dei Giornalisti. Quindi traggo la conclusione. Lui è un giornalista veramente libero. Libero di fare quello che gli pare. Scrivere per un organo di partito e per un giornale indipendente. Se ci fosse solo lui in questo giornale indipendente non avrei nulla o quasi da dire. Ma mi chiedo un’altra cosa. Possibile che il direttore responsabile della testata ‘Ticino Notizie’ non abbia nulla da ridire in proposito? Possibile che a chi ci scrive con tanti sacrifici e passione, come Graziano Masperi e non solo.., non importi nulla? Possibile che agli altri soci della società vada bene così? Delle due l’una. O i colleghi Valenti e Masperi sanno che il loro direttore editoriale svolge tale doppia attività e allora potrei addirittura sospettare che su tale giornale ci scrivano anche loro senza nome. Sono convinto che non è così, anche perché li conosco. Oppure, seconda ipotesi, i colleghi non ne sanno proprio nulla e il buon Provera si fa i comodi suoi. Se dico queste cose è perché mi piace il lavoro che faccio e mi girano le scatole nel vedere che ci sono persone che sbeffeggiano un lavoro nobile come questo.
La gente deve sapere che non siamo tutti uguali e che bisogna fare attenzione ai nomi di chi firma gli articoli ( sono, ad esempio, mesi che tento di scoprire chi è Valeriano Mariolini, ma di lui non ho traccia).
Altra cosa che mi chiedo. Come può un giornalista così schierato al punto da scrivere su un organo di partito, essere in grado di vedere le cose con l’indipendenza e il distacco necessari? Certo le vedrebbe anche lui, ma le vedrebbe in maniera completamente diversa rispetto agli altri.