I – L’idea è quella di ricordare i turbighesi che hanno dato lustro al paese, gocce di splendore locale, riconosciute da una civica benemerenza (anche se il Comune vi partecipa marginalmente), che il compianto Luciano Dubini pensò bene di tramandare registrandole su un librone conservato in Biblioteca, nel quale si trovano tutte le notizie che pubblichiamo. Un ‘Turbighese d’oro’ alla volta, uno ad uno, perché ognuno è diverso da tutti gli altri: dal campione olimpionico, al ‘Giulio’, caduto sul campo mentre portava in bicicletta la ‘particula’ sacra ai malati in paese.
L’attribuzione dell’onorificenza è stabilita da un ‘Regolamento’ che delinea il modo di procedere all’individuazione del ‘Turbighese d’Oro’, i ‘meriti acquisiti’ e il campo in cui ha operato.
Fondatori del riconoscimento sono stati – all’inizio degli Anni Ottanta – Giorgio e Antonio Bailetti. Oggi il riconoscimento è patrocinato dal Comune di Turbigo in collaborazione con Velo Club ‘Raffaele Marcoli’; Pro Loco; Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.
1° – GINO (GIOVANNI) LEONI
Il primo ‘Turbighese d’Oro’ è nato a Agnadello, in provincia di Cremona, il 29 dicembre 1919. I suoi genitori (1) arrivarono in paese – allora in un momento di particolare espansione economica – alla ricerca di un posto di lavoro. Prestò il servizio militare nella ‘Cavalleria di Nizza’ col grado di Sergente. Nella ‘ferma’ dell’anno 1943 rimane ferito e, per i meriti acquisiti, gli viene conferito il distintivo d’onore dal Capo del Governo di allora, Benito Mussolini.
Alla fine del secondo conflitto mondiale sposò Giulia Langé: dall’unione nacquero due figlie, Gianfranca e Anna Maria.
Impiegato presso la Banca Popolare di Novara, nel 1964 entrò a far parte del Consiglio del ‘Velo Club’ che, nel 1966, si trasformò in ‘Velo Club Raffaele Marcoli’, il campione turbighese deceduto prematuramente in un incidente stradale. Nel nuovo Club assunse le cariche di segretario e cassiere.
Diversi i riconoscimenti che gli vennero assegnati: 1 – Bocciofilo dal cuore d’oro da parte della ‘Bocciofila ‘Casa del Giovane’; 2 – Medaglie di Bronzo, d’Argento, d’Oro da parte della sezione Avis.
NOTA
1 – Francesco Leoni (1885-1939), muratore, figlio di Giovanni e di Emilia Carobbi era nato a Treviglio e si era sposato il 14 aprile 1910 con Ina Rosa dalla quale aveva avuto otto figli: Maria, Gina (Teresa), Carla, Gino (1° Turbighese d’Oro), Angelino, Massimiliano (ha giocato nell’Ust, e morì a 22 anni per una peritonite), Emilia (aveva un bar in Via Novara) ed Eva (morta in un incidente in Vespa). La famiglia di Francesco Leoni arrivò a Turbigo il 14 marzo 1925 e andò ad abitare in Via Monteruzzo, 3.
Nessun legame di parentela conosciuto con chi scrive, nonostante la comune provenienza dal Bergamasco.
FOTO Gino Leoni è seduto al tavolo accanto a Luigi Mereghetti