IV – Mario Varini nacque a Turbigo nella Curt dall’Ingigné (al secolo ingegner Antonio Airoldi), primo portone sulla destra, all’inizio di Via Villoresi, il 27 febbraio 1922, quinto di otto fratelli. Giovane dinamico venne, dal parroco don Edoardo Riboni, inserito nel gruppo che animava il Teatro dell’Oratorio. Iniziò a lavorare all’età di 12 anni e promosse fra i suoi coetanei una raccolta fondi per la costruzione della basilica di Santa Maria Assunta, la nuova chiesa parrocchiale inaugurata nel 1936. Nel 1939 ebbe un grave incidente che lo rese invalido, ma ancora capace di intraprendere un’attività artigianale insieme ai suoi fratelli.
Sempre presente nel Consiglio Pastorale, convinse il parroco, don Lino Beretta, a coprire il già esistente campo di calcio alla ‘Casa del Giovane’ (Via Fredda, dove oggi c’è anche l’Ufficio Potale), promuovendo la fondazione della ‘Bocciofila’ che ha recentemente festeggiato il 50° di fondazione (1967-2017). Profondo conoscitore del Regolamento del gioco delle bocce fu chiamato a far parte del Comitato Centrale di Legnano e partecipò sempre con passione alla vita della sua associazione sportiva.
BOCCIOFILA ‘CASA DEL GIOVANE’. Fondata nel 1967, al tempo si giocava su tre campi allìaperto e vi era una sana rivalità con le altre due società: la Bovcciofila ‘Bellaria’ e la ‘Turbighese’, entrambe non più in attività. Nel 1975 venne inaugurato il nuovo bocciodromo, tuttora esistente. Nel 1993, il testimone da “quel piccolo grande uomo che era Mario Varini” (1922-1999) fu preso in mano da Alessandro Bonetti, che ha gestito l’associazione fino a qualche anno fa quando, anche lui, prematuramente, ci ha lasciati.
FOTO La Bocciofila ‘Casa del Giovane’ in una foto dei primi Anni Novanta. In fondo, a destra, Mario Varini, il fondatore dell’associazione sportiva