VIII – Luigi Mereghetti era nato alla ‘Cascina Folla’ di Turbigo nel 1931, da una famiglia originaria di Albairate. Animato da una grande passione per lo sport, a sedici anni, iniziò a correre nei ciclisti dilettanti, ma nel 1951 dovette abbandonare perché chiamato al servizio di leva nei Bersaglieri a Roma. La voglia di ‘correre’ lo accompagnò tutta la vita: nel 1964 fu uno dei fondatori del ‘Velo Club’ (che in seguito si chiamerà ‘Raffaele Marcoli’) di cui divenne direttore sportivo e presidente.
Tra i tanti fascicoletti, con la copertina di plastica del tempo, conservati nella sua abitazione di Via Fredda – che documentano la sua passione sportiva – uno blu, con la scrittura a mano di Luigi Mereghetti, dice: “Cimitero 1967, 1° trofeo Raffaele Marcoli, Busto in bronzo, Scultore, Banda di Samarate”. Una sequenza di immagini di un lutto che ha segnato profondamente il paese al punto che denominare una piazzetta proprio davanti alla sua abitazione.
Agli inizi degli anni Settanta fondò il ‘Ping Pong Club’ (sport del quale era stato giudice federale dal 1987-90) e il ‘Gruppo Sportivo Cicloamatori’; nel 1980 assunse la carica di vicepresidente dell’Unione Sportiva Turbighese che mantenne per cinque anni e, in seguito, fece parte del Direttivo della Pro-Loco diventandone vicepresidente (1987).
Proprio per i meriti acquisiti in tanti anni di attività, volti a promuovere lo sport turbighese, ma anche la socializzazione, nel 1988 gli venne assegnata quella che viene ritenuta la massima onorificenza civica, anche perché fondata da privati cittadini che niente hanno a che fare con la politica.
Impegno e serietà sono sempre state alla base delle cariche occupate da Luigi Mereghetti, ciò che voleva dire ‘darsi da fare’ per creare le condizioni più favorevoli alla pratica sportiva, specialmente per i giovani. Proprio queste ‘qualità’ lo resero prezioso nella realtà locale e un punto di riferimento per tutti gli sportivi. Negli ultimi anni, dopo la perdita dell’amata moglie, si era ritirato, ma non fu mai dimenticato e lo si è visto anche dai manifesti murali con i quali le varie Associazioni hanno voluto porgere l’estremo saluto nel novembre 2015.