riceviamo e pubblichiamo
Nella drammatica circostanza epidemica che abbiamo attraversato, come tutti sanno, siamo stati costretti ad isolarci in casa. Nel contempo abbiamo subito il rischio di una omologazione collettiva, mentre anche la libera iniziativa dei cittadini è stata quasi mortificata. C’è stato come un ripiegamento su di sé, motivato spesso dal terrore del contagio, che ha impedito di mantenere desta la nostra attenzione alla globalità e complessità della vita e della vita di tutti. Solo la presenza di riferimenti forti, vicini alla nostra persona, hanno aiutato in questo periodo il singolo a mantenere lo sguardo sugli aspetti positivi, ed il ruolo dell’educazione si è rivelato ancor più decisivo.
La forzata chiusura delle scuole ha mostrato la positività di molteplici esperienze in atto, pur dentro alle difficoltà del momento, non disgiunte da carenze e debolezze della Istituzione Scolastica.
Questo periodo, che ricorderemo sicuramente per le tragedie, per le sofferenze, per il senso di chiusura agli altri, ha fatto riemergere negli adulti e nei ragazzi le grandi questioni del valore della persona, del senso della vita, del significato della verità e del bene. Domande di senso intimamente legate all’educazione che non si limita a fornire conoscenze e a far acquisire competenze, ma mira ad offrire i tratti di un concreto progetto di vita che risponde alle grandi questioni e fa crescere la coscienza e la libertà di un ragazzo o di un giovane.
E’ proprio all’interno di questa emergenza educativa che genitori, alunni, docenti, Associazioni familiari ed organismi istituzionali, esprimono la loro forte preoccupazione per la situazione economica che ha colpito tutti i settori della vita sociale e sta ponendo a rischio di sopravvivenza anche la rete delle scuole paritarie, di cui ne rilanciano il prezioso valore e contributo.
“Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico, caratterizzato da un progetto educativo e da un programma formativo perseguiti con dedizione e professionalità” (Presidenza CEI). La Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, così si esprimeva in un convegno del Novembre 2019: “Dare agli studenti e ai genitori la possibilità di scegliere tra una buona scuola pubblica statale e una buona scuola pubblica paritaria…..avrebbe il merito di innalzare il livello dell’offerta didattica, di valorizzare il ruolo dei docenti, di produrre maggiori e migliori competenze e nuove professionalità che, una volta impiegate, potrebbero tradursi in nuove ricchezze per tutto il Paese”.
In tempi non sospetti, Antonio Gramsci, sul Grido del Popolo (1938) scriveva: “Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera, lasciata all’iniziativa privata e ai comuni. La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola è indipendente dal controllo dello Stato”. Queste parole sono purtroppo ancora valide un secolo dopo, perché il sistema scolastico italiano, a 20 anni esatti dall’approvazione della legge 62 sulla parità scolastica, che ha rappresentato un importante passo avanti, è egualitario solo sulla carta ma non nei fatti!
L’inserimento delle scuole paritarie nel Sistema Nazionale d’Istruzione, in forza del servizio pubblico svolto, avrebbe dovuto comportare, oltre alla parità giuridica, anche quella economica per gli alunni, le loro famiglie e il personale scolastico. In un tempo in cui tutte le forze della società sono chiamate a stringere un’alleanza a favore
dell’educazione, la coesistenza cordiale di modelli educativi e gestionali tra loro diversi non può che tradursi in una spinta al miglioramento dell’intero sistema, nel rispetto di una autentica libertà educativa.
Per tutte queste ragioni, riteniamo non più rinviabile un impegno serio e fattivo per realizzare un dinamico Sistema Nazionale d’Istruzione, costituito da scuole autonome statali e paritarie – in linea con le indicazioni dell’Unione Europea – nella convinzione che un adeguato sostegno economico per l’intero Sistema Scolastico sia un investimento strategico e generatore di crescita per tutti.
Il Centro Culturale don Tragella, in collaborazione con le realtà scolastiche paritarie della zona di Magenta e Comunità Pastorale ha invitato il Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti e il Presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Sig. Gigi De Palo per contribuire – ad esplicitare il valore pubblico della scuola paritaria e il suo contributo alla attuale emergenza educativa.
– ad informare dei passi e degli obiettivi raggiunti, nonché delle proposte che le moltepliciAssociazioni familiari, istituzionali ed ecclesiali e politiche, stanno sostenendo al fine di ottenere quella vera parità che manca alla scuola pubblica e che, da anni, tutti ci auspichiamo.